Il Patriarca ai politici ammonisce: «Fate il bene comune»

All’inaugurazione del Ponte votivo per la festa della Salute, Moraglia sottolinea: «La crisi economica non diventi anche crisi sociale»
Il patriarca Francesco Moraglia all'inaugurazione del ponte votivo, con la presidente Francesca Zaccariotto e il commissario straordinario Vittorio Zappalorto
Il patriarca Francesco Moraglia all'inaugurazione del ponte votivo, con la presidente Francesca Zaccariotto e il commissario straordinario Vittorio Zappalorto

VENEZIA. Da ieri è iniziato il flusso dei pellegrini alla Basilica della Madonna della Salute, la più cara ai veneziani. Alle 12,30 si è svolta l’inaugurazione del ponte votivo all’altezza del traghetto tra Santa Maria del Giglio e San Gregorio alla presenza delle massime autorità. Il Patriarca Francesco Moraglia ha impartito la benedizione e il commissario straordinario Vittorio Zappalorto ha tagliato il nastro tricolore. Poi tutti si sono diretti verso la Salute.

Ad accogliere autorità e fedeli il rettore del Seminario don Fabrizio Favaro. Varcato il portone d’ingresso il Patriarca ha preso sottobraccio il commissario straordinario e la presidente della Provincia Zaccariotto. Li ha portati davanti all’altare maggiore dove al centro è esposta l’icona della Madonna Mesopanditissa. Mentre insieme attraversavano la Rotonda maggiore il presule ha affidato ad entrambi un compito: «Mi raccomando il bene comune». Quello del presule è stato un gesto semplice e forte, inaspettato ed eloquente. Un gesto che fa riflettere, amministratori e cittadini, perché il Patriarca vuol bene a Venezia. Nel suo cuore ci sono i veneziani, la Città e il suo futuro. Dopo una preghiera davanti alla Madonna il presule, nel presbiterio, si è rivolto alle autorità civili e militari.

Per la prima volta, su invito del Commissario straordinario, era presente il Metropolita d’Italia e di Malta Gennadios Zervos della Cattedrale ortodossa di San Giorgio dei Greci che dal Comune avrà in concessione la chiesa dell’ex Ospedale Umberto I a Mestre.

Queste le parole di monsignor Moraglia: «Ho messo nelle mani della Madonna la nostra Città, il nostro Veneto che comunque è legato in modo particolare a Venezia, le sofferenze, i problemi sociali, la crisi economica che non diventi crisi sociale. Tutti i presenti hanno certamente qualcosa da chiedere, da offrire e da dire il proprio entusiasmo nel voler operare per il bene della nostra Città. Sarebbe stolto chiedere la benedizione della Madonna se non ci fosse da parte nostra questo impegno a metterci a servizio del bene comune. Il bene di tutti inizia sempre dalle persone più fragili e in difficoltà».

Sulla scalinata del Santuario i primi commenti. Il commissario Zappalorto: «Domani, per Venezia, ritorno a Roma. Sarà un traguardo non impossibile ma difficile. Tra i progetti lo scavo dei rii. Con i dipendenti ha prevalso il buon senso da una parte e dall’altra. Speriamo sia l’inizio di un nuovo approccio tra le organizzazioni sindacali e il Commissario. Sui lavori del Marzenego ai commercianti dico di avere fiducia. Risolveremo anche questo problema. Che la Madonna vegli sui politici veneziani, mi dia il conforto e i consigli per poter portare a termine il mio incarico, assista quelli che verranno dopo di me».

La Presidente Zaccariotto: «L’augurio del Patriarca per coloro che hanno compiti di responsabilità nel guidare le città e i territori è prezioso». Il ponte votivo rimarrà aperto senza interruzioni fino alle 22 di domenica 23 novembre.

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