Il pass del nonno disabile per parcheggiare il Suv
I soliti “furbetti” che usano i permessi per disabili per lasciare i propri suv sugli spazi destinati alle categorie protette. A Mestre come a piazzale Roma. Utilitarie, ma soprattutto auto potenti. La maggior parte donne. La polizia locale ne ha pizzicati e multati 17. Quattro sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, perché il pass era falso.
Hanno usato pass di parenti disabili, ma non si sono fatti remore di impiegare quelli di persone decedute. Secondo la polizia locale, che ha compiuto le verifiche in poche settimane, i “furbetti” a piazzale Roma e a Mestre sarebbero molti di più.
Usare il pass disabili irregolarmente sembra sia una cattiva abitudine di parecchie persone: da qualche tempo, infatti, il personale della Sezione di Mestre e della Sezione di piazzale Roma della Polizia municipale colpisce duro su questo fronte.
È così che gli agenti hanno accertato in pochi giorni ben 17 violazioni al Codice della strada, con sanzioni che prevedono da 41 a 84 euro e la decurtazione da 2 a 4 punti dalla patente di guida: le vetture sanzionate, tutte rimosse dagli appositi stalli di sosta, in quattro casi utilizzavano dei contrassegni falsi che sono stati sequestrati. In altri casi i pass disabili erano intestati a persone decedute anche da anni, mentre in altri ancora erano intestati a persone ospiti di case di riposo anche fuori provincia o in uso ad amici compiacenti che “prestavano” il contrassegno a famigliari e amici.
Gli automobilisti “furbetti” sono tutti italiani: dal proprietario (più spesso proprietaria) di Suv o potenti Mercedes o Porsche a quello dell'utilitaria. Alla guida c’erano musicisti o liberi professionisti, piuttosto che casalinghe, psicologhe, disoccupati o insegnanti. Sempre risibili e imbarazzate le giustificazioni date agli agenti.
«Molte persone, che godono della fortuna di non dover convivere ogni giorno con la disabilità, paiono non accorgersi delle strisce gialle col simbolo della carrozzina sull’asfalto e di quanto importante sia l’area di parcheggio destinata alle persone diversamente abili», scrive in una nota il comandante generale della Polizia municipale, Luciano Marini. «Il malcostume e la mancanza di rispetto si manifestano nei parcheggi per disabili, anche dove la legge garantisce dei diritti, prevede delle tutele e stabilisce precise sanzioni per punire i trasgressori. Molti altri invece abusano del titolo derivante dalla malattia ponendo in essere l'odioso comportamento di chi sfrutta l'invalidità di un parente a proprio vantaggio».
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