Il parroco: «In chiesa cristiani, non giudici»

Il paese si prepara per i funerali. I negozianti d’accordo sul lutto cittadino durante la cerimonia
Pianiga (Venezia). La chiesa 03/01/2002 © Light Image studio Baschieri
Pianiga (Venezia). La chiesa 03/01/2002 © Light Image studio Baschieri

PIANIGA. «Accoglieremo come comunità cristiana entrambi i coniugi morti. Siamo dell’idea che non vadano fatti processi di alcun tipo e in chiesa ci sono cristiani, non giudici. Accogliamo con grande rispetto il mistero dell’animo umano e degli umani comportamenti». A dirlo è il parroco della chiesa di San Martino di Pianiga Don Giuseppe Sinigaglia che si spiega in modo chiaro: «In questi giorni come comunità cristiana ci siamo interrogati su cosa sia successo. Su quali logiche possono essersi messe in moto in questa vicenda non ancora chiara e nella quale non si sa ancora se sia stato consumato un delitto. Al di là di questi aspetti che dovranno essere chiariti dalla magistratura, resta il fatto che vogliamo accogliere questi due sposi questi due genitori, insieme. Sono sempre stati insieme e speriamo che anche nell’estremo saluto insieme possano restare». Il sindaco ha annunciato che il giorno dei funerali il Comune indirà il lutto cittadino. «Gli uffici comunali resteranno chiusi durante lo svolgimento della cerimonia», dice Massimo Calzavara e inviterò i commercianti ad abbassare le serrande in quel momento». I negozianti del paese sono quasi tutti favorevoli all’idea del sindaco. «Una buona idea», dicono due esercenti di San Martino. I nostri affari non andranno certamente a rotoli se ci fermeremo per un’ora».

I funerali dei coniugi Garbin si terranno con ogni probabilità la prossima settimana dopo il via libera della magistratura. «Speriamo di poterli fare», spiegano i famigliari, «entro la fine della prossima settimana . Molto dipenderà dagli esami sui corpi che sono stati ordinati dalla magistratura. Se le autorizzazioni arrivano per questo fine settimana o l’inizio della prossima anche venerdì o sabato prossimo potrebbero essere i giorni per l’ultimo saluto a Gianni e Daniela». (a.ab.)

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