Il Papa benefattore: altri 200 euro a un senzatetto di Marghera
MARGHERA. Ha raccontato la sua storia ai volontari della parrocchia e scritto al Papa, suo connazionale, un po’ in italiano un po’ in spagnolo, delle sue difficoltà di argentino senza fissa dimora in Italia e qualche giorno dopo ha ricevuto, dalle mani del parroco della Cita, a Marghera, un assegno di 200 euro, emesso formalmente dall'Elemosiniere del Vaticano.
Don Nandino Capovilla ha atteso il momento della cerimonia del suo ingresso nella parrocchia per chiamare all'altare il parrocchiano e consegnarli l'assegno. L'uomo assieme ad un altra cinquantina di senza dimora ogni domenica fa tappa nel patronato della parrocchia della Città per un caffelatte.
Circa quindici giorni fa, un analogo assegno per il medesimo importo era stato consegnato a una anziana di Marghera che aveva scritto a Papa Francesco di essere stata derubata del portafoglio con 54 euro che le erano stati prestati mentre in autobus andava all'ospedale dove era ricoverato il marito.
«È un gesto - dice don Nandino - importante non solo per i soldi, per l'aiuto a una persona in difficoltà economica, ma per l'indicazione che continua ad arrivarci da Papa Francesco: è l'attenzione che dobbiamo avere per la singola persona e che diventa giudizio per un intero sistema». «Il Papa - aggiunge il parroco - ci dice che bisogna avere una attenzione diretta ai volti, alle persone e alle loro storie. Quello di Francesco è un grande esempio di attenzione alla dignità delle persone, a dare concretezza a un aiuto che dia un segno di speranza alle persone».
Don Nandino ricorda l'esperienza di una parrocchia alla quale ogni domenica si rivolgono una cinquantina di senza tetto che non chiedono solo una colazione ma anche «di poter parlare, di raccontare le loro vicende e di poter essere ascoltati. Ci sono persone che fino a ieri avevano un lavoro, una vita nel segno della normalità, e che da un momento all'altro si sono trovate in difficoltà, in strada. Nostro impegno è ascoltare e aiutare».
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