Il Papa aiuta un senzatetto di Marghera
Ha abbracciato ieri mattina il parroco don Nandino Capovilla. «Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato, è una gioia immensa». Ha bevuto un caffè assieme ai ragazzi della parrocchia che hanno reso possibile il contatto con Papa Francesco, poi è tornato alla sua vita consueta di clochard attorno alla chiesa della Cita a Marghera. Nestor Ruben Hector Romano, senzatetto argentino sessantenne, che ha come punto di riferimento la parrocchia della Cita, è il secondo beneficiario in città, nelle ultime due settimane, di una donazione da parte di Papa Francesco. Anche lui, come l’anziana signora ancora anonima che aveva richiesto l’assistenza del Papa, ha scritto, aiutato dai parrocchiani, una semplice lettera a Papa Francesco e dopo alcuni giorni ha ricevuto la buona notizia dell’arrivo di duecento euro. Che il parroco gli ha consegnato sull’altare qualche giorno fa.
Nestor da alcuni anni vive a Venezia dopo aver girato l’Italia intera, prima nell’inutile ricerca di un lavoro anche minimo, poi dormendo dove capitava e aiutato dalle parrocchie. Tutto è nato una domenica mattina, quando la parrocchia della Cita apre le porte ai bisognosi per offrire la colazione e un po' di amicizia. Nestor ha espresso ai volontari la sua intenzione di scrivere al Papa, suo conterraneo, per raccontargli la sua vita e i suoi problemi. Con l’aiuto di Francesco, uno dei giovani parrocchiani impegnato nel servizio della domenica mattina, ha scritto una lettera in parte in spagnolo in parte in italiano, che dopo pochi giorni ha avuto risposta diretta dall'Elemosiniere della Santa Sede, a nome del Papa. Ad accompagnare la lettera, un assegno di duecento euro. «Che probabilmente», aggiunge Don Nadino, come spesso accade in casi analoghi, Nestor non userà per sé, ma manderà alla parte della famiglia che ancora risiede in Argentina. Da parte mia, aggiungo che il Papa ci fa capire che servono gesti concreti. Chi più avrebbe diritto di sostegno e difesa viene più emarginato da politiche di difesa di privilegi e poteri acquisiti. Bisogna capire che Nestor, come tutti gli altri, non è semplicemente un povero a cui generosamente elargire il nostro superfluo. Per lui il gesto del Papa è stata un’emozione grandissima».
La donazione papale a Nestor Romano è la seconda nel giro di due settimane ad arrivare alle parrocchie della terraferma veneziana. Stessa somma (duecento euro) e situazione simile per una anziana signora di Marghera ancora anonima che, tramite la parrocchia di Carpenedo, aveva scritto a Papa Francesco di essere stata derubata del portafoglio mentre in autobus andava all'ospedale dell’Angelo dove era ricoverato il marito.
Massimo Tonizzo
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