Il Palio della Marciliana a Chioggia: tre giorni immersi nel medioevo

Saranno oltre 500 i figuranti impegnati nelle sfide tra le cinque frazioni. Il via venerdì 17, domenica il clou con la diretta televisiva su Rai Tre
I figuranti in un'edizione passata del Palio
I figuranti in un'edizione passata del Palio

CHIOGGIA. Un drappellone per il XXVI Palio della Marciliana che riporterà Chioggia agli usi e costumi medievali dal 17 al 19 giugno. La tela è stata realizzata da una nota pittrice di drappelli storici, Paola Imposimato, a Chioggia mercoledì per la presentazione del corposo programma di questa edizione.

Festa della città. La Marciliana, che coinvolge oltre 500 figuranti, milites, balestrieri, musici e tamburini che lavorano per 365 giorni alla preparazione dell’evento, è diventata parte integrante della città che grazie al Palio ha riscoperto la sua storia. «Siamo tutti volontari», ricorda Maria Grazia Marangon, «l’intero nostro patrimonio, stimato in oltre 800.000 euro (costumi, balestre antiche, allestimenti, camion), è del Comune di Chioggia. Noi siamo dei semplici custodi. È da 26 anni che crediamo in questo evento, ci sono bambini nati con la Marciliana che ora sono uomini».

Il nuovo drappellone del Palio 2016
Il nuovo drappellone del Palio 2016

Il programma. Per tre giorni la città tornerà alle atmosfere medievali con gli antichi mestieri, le taverne, i giochi e i balletti dell’epoca. A animare il corso le cinque contrade (Sant’Andrea, San Michele, San Giacomo, Montalbano, San Martino), i milites, i musici, i tamburini, gli spadaccini e i balestrieri che domenica alle 18 disputeranno il palio in diretta nazionale su Rai Tre.

San Giacomo. La contrada si è specializzata nella preparazione del pane, dall’impasto alla cottura. Propone una grande taverna, scenette curate da Renzo Lombardo “Poci” e quattro balli ricostruiti sugli originali passi medievali con l’aiuto della storica Mariuccia Bassi di Bergamo.

Sant’Andrea. La contrada propone gli antichi mestieri del ramaio, vetraio, falegname, un teatrino delle marionette per i più piccoli che racconta i giorni della guerra contro i Genovesi, e un teatro per i grandi con gli spettacoli “Il processo per stregarìe e malìe” e “De Clugia ve conto e ve canto”. Da una decina di anni è stato creato un gruppo di 24 donne che seguono la scuola di “tombolo”.

San Martino. La contrada si dedica ai mestieri del mare, cura la realizzazione di bolle e sigilli doganali e di manufatti orafi. Nel corso dell’anno ha coinvolto i ragazzi di Opera Baldo e del liceo Veronese in laboratori storici.

Montalbano. La contrada avrà minor spazio a causa del restauro in corso in piazza Granaio. Proporrà l’antica cantina, le candele fatte a mano, i giochi medievali e i trabiccoli.

San Michele. Nella contrada l'arrotino, il conio delle antiche monete, giochi di abilità, erbe aromatiche e scenette tra le donne intente a fare il bucato.

Drappellone. Finalmente la Marciliana potrà esibire un palio originale, dipinto dall’artista fiorentina Paola Imposimato che ne ha realizzati 52 dal 2007, tra cui quello per il 550simo Palio della balestra di Gubbio. Il drappello ritrae i santi Felice e Fortunato, ma anche santa Cecilia rapita dal suono della musica e naturalmente un balestriere.

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