«Il Palais sarà un volano per le imprese»
«Il 30 giugno scadono i contratti preliminari relativi ai terreni che abbiamo acquistato, pari al 51% dell’area dell’intervento. Senza la certezza di poter realizzare il progetto, il primo luglio non potremo passare all’acquisto definitivo». E così con ogni probabilità il Palais Lumière se andrà altrove, forse a Rio De Janeiro, forse a Est, a Macao. È una corsa contro il tempo ma Rodrigo Basilicati, l’ingegnere che ha dato forma al palazzo di luce disegnato dallo zio, lo stilista Pierre Cardin, è convinto che il progetto partirà, con i cantieri a rompere la quiete che è il rumore di fondo della recessione, anche a Marghera, e la speranza di molti che il Palais possa essere il volano giusto per ripartire. Ieri mattina nella pagoda di Cristallo acquistata - anche questa in via preliminare - nell’area del Vega di Marghera, Basilicati ha incontrato una trentina di piccoli e medi imprenditori aderenti a Confapi per illustrare le opportunità di lavoro per le aziende edili del territorio che l’amministratore della Concept Creatif vuole coinvolgere nel progetto. «Potrebbe dare lavoro a qualcosa come 150 aziende del territorio e 16 mila persone, impiegando direttamente 7 mila lavoratori, e quasi 9 mila nell’indotto che saranno impegnati per quasi quattro anni, cantieri aperti giorno e notte».
Basilicati, parlando con gli imprenditori, fornisce i tempi dell’intervento, sempre ammesso che per giugno arrivi il via libera dalla Regione. Altri sei mesi saranno necessari per sviluppare il piano finanziario, affidato alla società di consulenza Kpmg e che dovrebbe vedere il coinvolgimento di un pool di 7-8 banche del quale dovrebbero far parte l’Hsbc e la Bank of China. «Vorremmo che partecipasse anche una banca italiana, meglio ancora se veneta» aggiunge Basilicati «per rafforzare questo legame con il territorio». Con l’approvazione, a fine anno, del piano finanziario, i primi cantieri - nelle previsioni della società - potrebbero partire a gennaio 2014. «Dopodiché ci vorranno 15 mesi per realizzare l’involucro, la struttura delle tre vele, che potrebbe quindi essere inaugurata ad aprile del 2015», in tempo per l’Expo di Milano. Altri due anni saranno poi necessari per completare l’intervento, compresi gli arredamenti, per i quali serviranno qualcosa come 1 miliardo di euro, a fronte di un investimento complessivo di 2,4; 350 milioni in opere per la città come la linea del tram da piazzale Giovannacci ai via della Libertà, una piscina olimpica, un parcheggio di 3.200 posti auto, una piattaforma di collegamento tra Mestre e Marghera. Oltre 900 i milioni destinati a imprese di costruzioni ed edili specializzate, 128 serviranno per l’installazione di impianti elettrici; 60 milioni per la realizzazione e la fornitura di impianti elettronici, sistemi di sicurezza, domotica, computer, 40 milioni destinati a impianti idraulici e 15 per realizzare i 76 ascensori necessari per spostarsi tra le piattaforme e i piani del grattacielo, alto oltre 250 metri. Lavori che Basilicati ha intenzione di far realizzare a chilometro zero - come dimostra l’accordo già siglato con il Consorzio Promovetro di Murano per la fornitura di vetri artistici - spacchettando gli interventi in diversi lotti, senza un general contractor unico, anche se sarà necessaria un’attenta regia per coordinare i diversi interventi. «Per gli interventi fortemente tecnologici, per i quali non ci sono aziende specializzate in Italia», aggiunge Basilicati, «stiamo lavorando per portarle ad aprire sedi qui a Marghera. Una società svizzera ha già manifestato il proprio interesse per la Pilkington».
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