Il paese scende a fianco dei dipendenti Pometon

A Maerne il parroco don Paolo, il sindaco Monica Barbiero e tanta gente comune si sono presentati ai banchetti organizzati dopo le lettere di licenziamento
Di Alessandro Ragazzo

MAERNE. C’erano tutti ieri mattina per dare la solidarietà ai lavoratori Pometon di Maerne: dal sindaco di Martellago Monica Barbiero, l’assessore all’Urbanistica Valerio Favaron e il presidente del Consiglio comunale Giovanni Brunello. E poi gli esponenti locale del Movimenti 5 Stelle e il consigliere regionale della Federazione della Sinistra Veneta Pietrangelo Pettenò.

Poco prima di mezzogiorno è arrivato pure il parroco, don Paolo Magoga, che domenica scorsa, durante la messa, ha invitato i fedeli a pregare per i dipendenti Pometon e per la soluzione della vertenza. «Sono venuto qui a portare la solidarietà alle famiglie», dice il sacerdote che tra gli operai ha i suoi fedeli. E poi alcuni cittadini sono giunti in via Circonvallazione per la prima delle due iniziative indette dalla Fiom Cgil per chiedere il reintegro dei 19 lavoratori licenziati lo scorso 10 ottobre. L’altra si terrà la prossima settimana, con uno sciopero di otto ore per turno: in pratica lo stabilimento si fermerà per 24 ore. La data dovrebbe essere decisa lunedì. Ieri gli operai hanno incrociato le braccia dalle 11 alle 13 mentre il presidio è andato avanti per tutto il giorno. La sigla sindacale chiede il ricorso agli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione ordinaria o in deroga per non lasciare a casa i dipendenti.

«Tante aziende lo stanno facendo» è la considerazione del segretario generale della Camera del lavoro di Venezia Enrico Piron «e non possiamo perdere interi settori: in questo modo s’impoverisce la provincia. A 50 anni queste persone dove andranno? Questa sarebbe la modernità? Licenziare la gente e togliere i diritti ai dipendenti? A loro si stanno chiedendo sacrifici non per aumentare ma per ridurre il lavoro». Pettenò spiega di essere in contatto con l’assessore veneto al Lavoro Elena Donazzan. «Ho presentato un’interrogazione che spero sia discussa a breve» aggiunge «ma qui la situazione sta precipitando. Senza dimenticare che la vicenda Pometon va avanti da troppo tempo». Le due iniziative di Fiom Cgil arrivano alla vigilia della seconda riunione che sarà convocata a breve dalla prefettura. Riunione dove partecipano anche la Fim Cisl, Comune, Provincia e Regione. La prima, dieci giorni fa, è andata a vuoto e ora si spera che novembre apra degli spiragli. «Un sindacato deve stare al fianco dei lavoratori» spiega il segretario veneto di Fiom Cgil Luca Trevisan «specie quando subisce delle ingiustizie. Anche la proprietà sia responsabile a non scaricare la crisi e le scelte sbagliate su parte dei lavoratori. Serve un progetto per ripartire e garantire l’occupazione alla gente».

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