Il nuovo mercato ittico non piace
CHIOGGIA. Bello, bellissimo, ma troppo «futuribile». E con qualche dettaglio importante da chiarire. Non ha raccolto entusiasmo il progetto di ampliamento e ristrutturazione dell'area portuale, curato dalla Camera di Commercio e dall'Aspo presentato in un convegno organizzato dall'Ascom.
Il titolo dell'incontro, (Mercato ittico: prospettive future) aveva creato molta aspettativa tra gli operatori del settore pesca ma, in realtà, la presentazione delineava la possibile nuova sistemazione di tutta l'area portuale, dai Saloni a Val da Rio all'isola dell'Aleghero. Il direttore dell'Aspo, Oscar Nalesso, ha illustrato i progetti per l'Isola dei Saloni, col terminal passeggeri, gli spazi per le imbarcazioni da diporto, la possibile nuova collocazione della Capitaneria («E' solo una proposta, non siamo noi a decidere» ha aggiunto), l'edificio eolico, per lo sfruttamento di energie alternative, gli spazi aperti dedicati al relax e quelli per le attività commerciali, progetti ai quali si aggiungono la torre di osservazione all'Aleghero, dalla quale sarebbe possibile osservare tutti i panorami di Chioggia, compresa la parte dell'Isola da destinare a riserva naturale. Il mercato ittico potrebbe trovare posto sia ai Saloni che all'Aleghero e, in questa collocazione, potrebbe essere affiancato anche da strutture adibite alla lavorazione del prodotto. Ma tempi e costi sono rimasti un po' sullo sfondo, quasi inespressi. A eccezione del costo della bonifica di Val Da Rio (circa 25 milioni) che richiederà tre anni, dopo i quali sarà possibile trasferirvi un'azienda storica di lavori lagunari che oggi ha sede ai Saloni e che in tal modo libererà gli spazi necessari agli altri interventi portuali. Tempi lunghi, quindi, e costi elevati che hanno indotto gli operatori della pesca e del mercato ittico allo scetticismo, complici anche alcune incognite funzionali (rifornimento carburanti, magazzini, percorsi più lunghi per arrivare al nuovo mercato, viabilità da e per Chioggia). Qualche commerciante ha anche espresso preoccupazione per i riflessi economici sul centro storico. «Sarà il Comune a vagliare le possibili soluzioni» hanno risposto gli organizzatori «e le scelte di dettaglio dovranno emergere dal confronto con gli operatori».
Diego Degan
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