Il Naviglio è in secca stop a 60 gite in battello lungo la Riviera del Brenta. «Stagione a rischio»

Stop alle imbarcazioni turistiche nel tratto da Mira a Stra. 

Toninato (Unii): difficilissimo partecipare al Redentore

Alessandro Abbadir

STRA. Naviglio in secca, a luglio salterà una sessantina di corse dei battelli fino a Stra. Il tratto non più percorribile per i livelli troppo bassi dell’acqua va da Mira a Stra. I battellieri faranno anche fatica a portare le barche da Noventa Padovana o Padova fino a Fusina per la festa del Redentore in programma sabato.

A spiegarlo è Rudy Toninato, referente dell’Unii, l’Unione Navigazione Interna Italiana, oltre che operatore del turismo fluviale sul Naviglio. «Mentre fino a qualche settimana fa il tratto di fiume impraticabile era fra Dolo e Stra, ora il tratto interdetto ai battelli si è esteso da Mira a Stra. Centinaia sono state le disdette di clienti anche per le gite nel tratto fra Mira e Fusina. I turisti scelgono i battelli per passare qualche ora visitando tutta la Riviera e avendo come meta villa Pisani, che in battello ora non è più raggiungibile».

Altri accettano di fare la tappa finale a Mira, davanti a villa dei Leoni oppure a villa Valmarana o villa Widmann.

La dimensione del danno per la cancellazione delle escursioni a luglio sul Naviglio del Brenta è rilevante: salterà entro fine mese, si calcola fra tutte le società di navigazione che operano sul Naviglio, una sessantina di escursioni. «È chiaro che se continua in questo modo», assicura Toninato, «c’è il rischio che la stagione estiva venga di fatto cancellata in termini di incassi a causa della siccità».

Se ormai i battelli più grandi sul Naviglio non possono più circolare da Stra a Mira, su questo stesso tratto rischiano di non passare nemmeno le imbarcazioni più piccole a causa di una secca a Paluello. Scatta così un appello dei battellieri al Genio civile. «Molti battelli e imbarcazioni più piccole si trovano a monte dei Molini di Dolo. Chiediamo al Genio civile», dice Toninato, «di poter chiudere le chiuse e far arrivare temporaneamente le acque dei Molini di Dolo verso Stra, in modo che nel tratto di Paluello per qualche ora si innalzi il livello e si riesca far arrivare a Fusina i battelli per la festa del Redentore». I battellieri fanno anche appello sempre al Genio affinché limiti le aperture delle conche così da trattenere l’acqua senza scaricarla in laguna. Senza contare che il mancato ricambio delle acque e il livello basso sta facendo proliferare la porracchia, trasformando in alcuni punti il Naviglio in uno stagno.  

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