Il musicista Golowaskin stroncato da crisi d’asma

Aveva 57 anni: pioniere della musica elettronica in Italia, aveva collaborato con Battiato e Pagliuca (Le Orme). Domani alle 9 i funerali a Campalto
Di Michele Bugliari

È morto lunedì all’alba Dimitri Golowaskin, tastierista, compositore e soprattutto pioniere e poeta della prima musica elettronica italiana negli anni Settanta ed Ottanta, collaboratore di personaggi del calibro di Franco Battiato, Francesco Messina, Juri Camisasca e Tony Pagliuca delle Orme, del quale era molto amico.

L’artista di Campalto, figlio di un esule ucraino, aveva 57 anni essendo nato il 4 luglio 1957: è stato stroncato da una forte crisi d’asma alle 4 di lunedì mattina, mentre stava dormendo nella Casa dell’ospitalità di via Santa Maria dei Battuti. Un ospite della struttura ha chiamato subito il 118 ma durante la chiamata Golowaskin è morto. I funerali si terranno nella chiesa di San Benedetto, a Campalto, domani alle 9.

Il musicista, che lascia un fratello e i nipoti, secondo le sue volontà sarà cremato e sepolto nel cimitero campaltino. La famiglia ha comunicato che chi volesse dargli un ultimo saluto prima del funerale potrà recarsi all’obitorio del cimitero di Mestre, sino alle 8 di domani.

Dimitri ha cominciato a scrivere e suonare musica elettronica nei primi anni Settanta in contemporanea con Battiato che, all’epoca, era considerato un apprendista stregone. L’artista è stato uno dei primi in Italia a suonare i sintetizzatori elettronici analogici che in quel momento rappresentavano l’avanguardia della tecnologia musicale. Si trattava di tastiere che sono state fondamentali nel dare un’identità alla prima musica elettronica e al rock progressive.

Tra gli aneddoti più conosciuti della carriera musicale di Dimitri, quello legato ad un concerto che si tenne allo stadio Allende di Spinea nel 1978, in contemporanea con la finale dei mondiali di calcio (Argentina-Olanda). Compresi i musicisti ci furono soltanto 13 persone all’esibizione che vide protagonisti, oltre a Golowaskin, Franco Battiato e Francesco Messina. Tra i pochi spettatori: Tony Pagliuca. Il compositore, sempre molto ispirato dalla musica iterativa degli anni Sessanta, era molto stimato per “Music for Vicious Kids”, la sua opera elettronica, uscita nel 1980 in cassetta. L’artista è stato un’icona del connubio tra genio e sregolatezza. Il suo combattere contro le dipendenze l’ha portato dritto in un tunnel che sicuramente ha rappresentato un ostacolo per sua carriera nel mondo della musica. Un aspetto della sua personalità che non ha certo facilitato la sua vita e i suoi rapporti con i familiari e gli amici. Aveva vissuto per otto anni, sino allo scorso agosto, nel Villagio Solidale di Tessera, dove si era isolato dal mondo. A settembre si era trasferito nella Casa dell’ospitalità, avendo rifiutato le proposte della famiglia di trasferirsi in un appartamento però almeno aveva ripreso i contatti con gli amici. Dimitri ha avuto modo di esibirsi ancora davanti al pubblico, per l’ultima volta, il 23 settembre 2013 in via Palazzo nell’ambito del “Tony Tasinato Memorial” a cui avevano preso parte anche Tony Pagliuca, Aldo Tagliapietra, Skardy, i Krisma e gli Uragani.

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