Il Movimento 5 Stelle sospende per un anno la pasionaria Boccato

Chioggia. Lettera “segreta” boccia il suo comportamento Ma la consigliera non ci sta: «Punita perché non mi piego»
CHIOGGIA. Guerre intestine nei Cinque stelle. Da 50 giorni la consigliera dissidente Maria Chiara Boccato è stata sospesa dal collegio dei probiviri, vietandole l’uso del nome e del simbolo del Movimento, ma nessuno ne ha mai parlato.


Il gruppo consiliare la ritiene fuori da mesi, lei però non intende mollare il Movimento pur non riconoscendosi nelle linee locali. Di fatto quindi si tratta di separati in casa, che non si parlano, non si confrontano, ma condividono ancora un tetto. La lettera è datata 4 luglio e firmata da Riccardo Fraccaro, deputato trevigiano dei Cinque stelle. In buona sostanza si dice che la Boccato avrebbe tenuto “comportamenti, reiterati, in aperto contrasto con la linea politica decisa dalla maggioranza consiliare sia con manifestazioni pubbliche di dissenso, sia con dichiarazioni, in forma pubblica, non rispettose degli esponenti di maggioranza e del loro operato, nonché con proposte sottoscritte unitamente alla minoranza consiliare”.


Esaminate le segnalazioni e le controdeduzioni fornite dalla consigliera, il collegio dei probiviri ha deciso di “punire” la Boccato con la sospensione dal Movimento per un periodo di 12 mesi. In sostanza la consigliera non può usare il nome e il simbolo del partito e può assumere solo iniziative a titolo personale. «Il provvedimento è la conseguenza naturale delle scelte che ha fatto la Boccato», commenta il capogruppo Cinque stelle, Paolo Bonfà, «si è autoeliminata. Per noi era già fuori da tempo, da quando ha criticato le scelte della maggioranza e ha assunto iniziative a braccetto con l’opposizione. Se si trova tanto bene con loro perché non ne prende atto e si unisce ai loro partiti? Siede vicino a noi, ma da tempo non condivide il nostro percorso, dovrebbe essere coerente con le regole del Movimento, dimettersi da consigliere e farsi eleggere con un altro simbolo». Opposta la versione della diretta interessata. «Intanto vorrei capire chi ha diffuso la lettera», spiega la consigliera, «è una comunicazione privata e il regolamento dice che nessuno ne doveva sapere nulla… Mi sorprendono anche le parole del capogruppo, in pratica ammette che sono stati loro mesi fa a buttarmi fuori, da dicembre scorso quando ho osato prendere le difese dell’assessore Marco Bielo. Mi hanno espulso dalle chat, dalle riunioni e da tutte le attività del Movimento. Non mi sono autoeliminata, mi hanno escluso loro solo per aver avuto il coraggio di dire quando si assumono decisioni sbagliate».


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