Il mondo di Scarpa storie da sfogliare a Topolinia e dintorni

Milano celebra con un’antologica il disegnatore veneziano che ha rappresentato Disney in Italia e creato una scuola
Romano Scarpa
Romano Scarpa

MILANO. Una retrospettiva completa, ricca di immagini inedite, tavole originali e una sala destinata alla lettura di alcuni dei suoi maggiori lavori, celebra finalmente e degnamente Romano Scarpa, il compianto maestro veneziano del fumetto Disney (ma non solo) che è stato l’ispiratore di una delle principali scuole del fumetto italiano, oltre ad essere l’autore estero di Topolino e compagni più conosciuto e apprezzato in America.

A poco più di dieci anni dalla scomparsa, dal 16 gennaio al 13 marzo il museo del Fumetto di Milano - Wow Spazio Fumetto di viale Campania 12 omaggerà dunque la figura di Romano Scarpa, il più grande artista Disney italiano, con “Dall’unghia di Kalì all’ultimo Balabù”, una mostra che, grazie alla collezione di Marco Castelletta e all’archivio della Fondazione Franco Fossati, porta per la prima volta al pubblico quasi duecento tavole originali, schizzi, bozzetti, illustrazioni, sceneggiature e altro materiale raro e quasi del tutto inedito.

Uno dei molti "Topolino" firmati da Romano Scarpa
Uno dei molti "Topolino" firmati da Romano Scarpa

Grazie proprio alla grande quantità e qualità del materiale esposto, la mostra consente anche di compiere un affascinante viaggio all’interno del lavoro che precede la pubblicazione di un fumetto, dalla sceneggiatura al disegno. Realizzata in collaborazione con il settimanale “Topolino”, celebra la straordinaria produzion di questo artista poliedrico, esponendo tra l’altro per la prima volta al pubblico, i dettagliatissimi story board a matita, in cui Scarpa verificava che tutto fosse al posto giusto prima di passare al disegno vero e proprio. Inoltre verranno indagate, approfondite e svelate le ispirazioni più diverse che hanno stimolato la sua fantasia di Scarpa e sarà anche possibile rivivere le sue storie più belle, tra le quali la prima pubblicata, “Biancaneve e Verde Fiamma” (1953), “Topolino e le delizie natalizie” (1954, prima storia con Mickey Mouse), fino alla pagina conclusiva di “Orazio e le riparazioni a catena”, ultima storia pubblicata da “Topolino” nel 1998.

Un autoritratto cartoon di Romano Scarpa
Un autoritratto cartoon di Romano Scarpa

Per i visitatori che vorranno leggere per intero le storie di cui vengono esposte le tavole è a disposizione una piccola fumettoteca con albi completi da consultare.

Romano Scarpa, nato a Venezia, nel 1927, esordisce praticamente bambino inviando alla redazione di Topolino un suo disegno di Venezia; mentre frequenta il liceo artistico, inizia a studiare tecniche dell’animazione da autodidatta. Negli anni ’50 comincia la sua collaborazione con “Topolino” con una storia ispirata a Biancaneve, “Biancaneve e Verde Fiamma”, disegnata su testi di Guido Martina, mentre è del 1956 la sua prima storia come sceneggiatore e disegnatore: “Paperino e i gamberi in salmì”. Tra i personaggi da lui creati nel corso della carriera, Gedeone (il fratello di Zio Paperone), Atomino Bip-Bip, Plottigat, geniale inventore malvagio cugino di Gambadilegno, Paperetta Ye-Ye e soprattutto Brigitta, l’eterna “non-fidanzata” di Paperone. Fino alla scomparsa, avvenuta nel 2005, ha continuato a collaborare soprattutto con i mercati Disney esteri. Le sue storie sono ancora ristampate e lette e non è un caso che Scarpa sia stato il primo artista italiano a cui è stata dedicata una ristampa integrale delle produzioni, una vera opera omnia di vaste dimensioni.

«È stato il maestro assoluto di tutti» ha detto di lui Giorgio Cavazzano, probabilmente il suo allievo migliore e a sua volta capostipite di una intera nuova scuola disneyana. «Ha formato una intera generazione di autori completi, capaci di scrivere disegnare storie indimenticabili».

La mostra si visita fino al 13 marzo, da martedì a venerdì con orario 15-19, sabato e domenica, 15 - 20. Ingresso 5 euro, ridotto 3 euro.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia