Il Miranese un’unica città Nata l’Unione dei Comuni
NOALE. Anche il Miranese ha la sua Unione dei Comuni. Ce l’ha da ieri, da quando i sindaci di Martellago (Monica Barbiero), Mirano (Maria Rosa Pavanello), Noale (Patrizia Andreotti), Salzano (Alessandro Quaresimin), Santa Maria di Sala (Nicola Fragomeni) e Spinea (Silvano Checchin) hanno firmato l’atto costitutivo alla presenza del segretario del Comune di Noale, Giovanni Zampieri.
Manca Scorzè, che si è detta contraria, anche se il sestetto ha teso la mano a Giovanni Battista Mestriner così come alla vicina Pianiga: le porte restano aperte. Ovvio che gli effetti non si vedranno dall’oggi al domani ma i sei parlano di un investimento per il territorio e i cittadini. Si partirà con il mettere assieme la Polizia locale, la Protezione civile e il personale.
In futuro si vorrà partecipare a bandi per migliorare i servizi attuali. Un percorso iniziato anni fa anche con altri sindaci: per questo hanno voluto ringraziare due ex colleghi come Michele Celeghin (Noale) e Paolo Bertoldo (Santa Maria di Sala).
Come sarà. L’Unione avrà un presidente che sarà, a turno, uno dei sindaci dei territori componenti. Per ora il legale rappresentante sarà Mirano. La giunta sarà composta dagli altri suoi colleghi, mentre nel consiglio siederanno tre rappresentanti per ciascun Comune, due della maggioranza e uno dell’opposizione. Sono già stati istituiti due tavoli di lavoro: il primo su polizia locale e protezione civile, il secondo sul personale. Nelle prossime settimane sarà studiato come unire questi settori, quali sono le criticità, come risolverle, prendendo spunto anche da altre esperienze venete ma non solo.
Polizia locale. È uno degli aspetti a cui si guarda con maggiore interesse, tanto che ci potrebbe essere un’unica centrale operativa e si lavorerà per allargare i turni di servizio. In questo momento è attiva una convenzione tra Martellago, Salzano e Scorzè, con scadenza il 31 dicembre 2015; ebbene, si andrà sino alla fine senza alcun problema ma con il 2016 si mira ad avere un’aggregazione con gli altri. E pure Spinea, che opera con Venezia, punta ad estenderla anche alla neonata Unione.
Bandi. C’è da far presto perché a breve usciranno i fondi fino al 2020 e non si vuole restare fuori dai giochi.
Esclusi. Porte aperte a Scorzè e Pianiga, anche se Mestriner ha definito «un baraccone» quanto sta nascendo. «Dobbiamo dimostrare con i fatti» dicono i sei all’unisono «che chi si è chiamato fuori sta sbagliando».
Alessandro Ragazzo
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