«Il mio ultimo desiderio? Le vostre moeche»

CHIOGGIA. Un chilo e mezzo di “moeche” da Chioggia a Roma per soddisfare l’ultimo desiderio di un malato terminale. A rendere possibile l’impresa Gabriele Baldin, che lavora da anni nella direzione del mercato ittico, non nuovo a slanci di questo tipo. Baldin ama Chioggia e le sue prelibatezze e per farle conoscere è disposto a mettersi in gioco.
Spesso ha mandato il pesce di Chioggia ad amici sparsi per il mondo, ma stavolta la richiesta era diversa. Venerdì scorso mentre era al lavoro suona il telefono dell’ufficio e risponde come spesso succede. «Era un signore di Roma», racconta l’operatore, «aveva un filo di voce, facevo fatica a capire cosa diceva, ma sono riuscito a capire che era molto provato dalla malattia e che aveva il fortissimo desiderio di assaggiare le “moeche” (i granchi durante il periodo della muta quando perdono il guscio e sono molli ndr) prima di morire. Aveva cercato in internet il mercato del pesce di Chioggia e aveva recuperato il numero della direzione. Era disposto a farsele arrivare a casa con un corriere e mi chiedeva di aiutarlo. Ho spiegato che è un prodotto delicatissimo e che la spedizione con il corriere non sarebbe stata consigliabile, anche dal punto di vista economico».
Ma il desiderio dell’uomo non lascia indifferente Baldin che comunque si rende disponibile a procurare il prodotto. La telefonata si chiude con il signore romano che dice di mandare il giorno dopo suo figlio a prenderle. «Non avevo alcuna garanzia che venisse davvero», racconta Baldin, «ma io continuo a credere alle persone come ho sempre fatto e mi sono messo all’opera. Ho preso un chilo e quattro etti di “moeche”, il giusto quantitativo per un pranzo di cinque-sei persone, e le ho preparate perché potessero sopportare il viaggio senza soffrire». Il giorno dopo arriva la telefonata del figlio del signore che annuncia di raggiungere la zona industriale di Padova attorno a mezzogiorno. Baldin carica le “moeche” in auto, assieme a una bottiglia di prosecco di Valdobbiadene e a una confezione di sardine, e parte alla volta di Padova. All’uscita dell’autostrada avviene lo scambio. «Siamo stati un po’ insieme», racconta, «una bella famiglia, molto unita. Il figlio ha attraversato mezza Italia per assecondare il desiderio del papà. È venuto con la moglie e la figlioletta. Mi hanno chiesto molte informazioni su Chioggia e credo di averli incuriositi perché alla fine mi hanno proposto di fargli da cicerone in un weekend che vorrebbero trascorrere in città quanto prima, magari con una bella escursione in barca alla scoperta della laguna».
Baldin non ha voluto disturbare la famiglia nei giorni scorsi per sapere se avessero gradito o meno le “moeche” tenendo conto della gravissima condizione di salute dell’uomo, ma è certo di risentirli presto perché avevano dimostrato forte interesse per la città. «È una storia bella», sostiene Baldin, «spesso agisco in silenzio, ma visto che si parla spesso in negativo di Chioggia ho deciso di raccontarla».
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