Il ministro Bray chiede lumi a Orsoni sul “gabbiotto”

E a Montecitorio Brunetta presenta un’interpellanza Risponde il sottosegretario: «Sarà rimosso il 18 agosto»
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 07.05.2013.- Biglietteria "Mostra Manet" ai piedi del Campanile di San Marco.-
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 07.05.2013.- Biglietteria "Mostra Manet" ai piedi del Campanile di San Marco.-

Il Gabbiotto finisce in Parlamento. E il ministro dei Beni culturali Massimo Bray interrompe la sua visita alla Biennale per «verificare di persona» la situazione della struttura in vetro e plexiglass sotto il campanile di San Marco. Oggi ne parlerà con il sindaco Orsoni, con cui ha fissato un colloquio sui temi più importanti che riguardano la cultura a Venezia. La questione del prefabbricato è dunque esplosa. È stato il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta, già candidato a sindaco di Venezia sconfitto da Orsoni, a presentare un’interpellanza urgente al ministro. «Chiedo al governo come intende tutelare un bene prezioso con la Piazza San Marco», ha scritto l’ex ministro veneziano, «riconosciuto in tutto il mondo. La logica commerciale non può prevalere sulla tutela dei monumenti, e in questo caso la struttura metallica non paga nemmeno il canone di occupazione del suolo pubblico».

In aula ha risposto ieri la sottosegretaria ai Beni culturali Simonetta Giordani. Spiegando che si tratta di una «biglietteria per vendere i ticket della mostra di Manet a Palazzo Ducale, che sarà rimossa il 18 agosto». Struttura provvisoria, dunque. Ma piuttosto incompatibile con la monumentalità dell’area marciana. Il «gabbiotto» era quello già installato davanti alla stazione ferroviaria pe vendere i biglietti di Vela, la società commerciale di Actv, e di Venezia marketing eventi. Adesso la società è stata unificata, e uno dei primi atti della nuova gestione è stato proprio quello di posizionare la struttura in vetro e anodizzato sotto il campanile, che era stato liberato dopo molti anni dal cantiere della Sacaim. Permessi regolari, via libera dal Comune e dalla Soprintendenza. Ma una protesta che monta. Su Facebook sono migliaia le adesioni alla protesta, oltre diecimila le firme raccolte. Non è l’unica struttura indecorosa della Piazza, e dintorni, ci sono anche banchetti, ambulanti, oggetti in vendita come grembiuli con gli organi genitali dal gusto piuttosto orrido. Tutto permesso. Ma il «gabbiotto» è della società del Comune, e la protesta si è fatta forte. Fino ad approdare nell’aula di Montecitorio. «L’ho fatto per difendere la mia città», commenta Brunetta, soddisfatto del clamore sollevato dalla sua iniziativa, «e poi devo dire che il ministro è stato molto corretto. Mi ha chiamato e mi ha assicurato che ne parlerà col sindaco. Lo ringrazio di questo». Il problema della tutela dell’area marciana non riguarda soltanto l’ormai famoso gabbiotto, vero pugno in un occhio nella prospettiva della Piazza. Il grande afflusso turistico pone problemi di decoro e rispetto delle regole.

Alberto Vitucci

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