Il ministero promuove la ricerca al San Camillo

Fondo di un milione di euro per progetti di innovazione sulla neuro riabilitazione Al lavoro un team di professionisti under 40, coinvolto anche il Mit di Boston

LIDO. Il Ministero della Salute finanzia il progetto di ricerca finalizzata alle sinergie muscolari proposto dal San Camillo, ed è questo l’ennesimo riconoscimento alla ricerca scientifica di alto livello svolta nell’istituto dei padri Camilliani agli Alberoni. Un finanziamento di poco inferiore al mezzo milione di euro su base triennale, al quale si aggiunge un impegno economico di pari valore che coinvolge lo stesso San Camillo, il Massachusetts Institute of Technology di Boston negli Stati Uniti e la Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano.

Tre enti di primo livello che hanno unito le forze attorno al progetto del San Camillo per lavorare a innovazioni legate alla neuro riabilitazione, vero fiore all’occhiello proprio dell’istituto dei padri Camilliani. Il tutto in una settimana caratterizzata nella sede degli Alberoni dal workshop internazionale dedicato a questo importante argomento. Per il San Camillo il finanziamento ministeriale è un riconoscimento molto importante che valorizza le competenze acquisite negli anni. L’analisi e la valutazione del progetto hanno coinvolto un ampio team di scienziati stranieri e cinque commissioni costituite da ricercatori italiani residenti da più di dieci anni all’estero. Ogni progetto finanziato è stato valutato in modo anonimo dai revisori che successivamente si sono conosciuti e hanno concordato la valutazione finale. Il progetto finanziato, della durata di tre anni, impegnerà il San Camillo nello studio delle sinergie muscolari, in particolare sulle modificazioni cerebrali indotte dalla realtà virtuale nella terapia motoria dell’arto superiore nei pazienti colpiti da ictus. Tutti i ricercatori coinvolti hanno meno di 40 anni e saranno guidati dal dottor Andrea Turolla, responsabile della linea di ricerca corrente sulle tecnologie innovative e coresponsabile del laboratorio di cinematica e robotica. Proprio il dottor Turolla è tra gli organizzatori del workshop internazionale di questa settimana, insieme al direttore scientifico Annalena Venneri, al vicedirettore Paolo Tonin, e al professor Emilio Bizzi del Mit di Boston, che da anni collabora con l’istituto lidense.

Per la prima volta si sono incontrati e confrontati studiosi di sinergie muscolari, esperti nei campi delle neuroscienze di base, delle applicazioni cliniche in neuroriabilitazione e dei potenziali sviluppi tecnologici nel campo della robotica. Obiettivo: fare passi avanti importanti per rendere migliore la vita dei pazienti colpiti da ictus, e che spesso invece si trovano a confrontarsi con una situazione precaria sul fronte delle capacità motorie.

Simone Bianchi

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