Il "Milleproroghe" ancora non c'è: Venezia adesso trema

VENEZIA. È buio fitto e cresce la preoccupazione in laguna sull’atteso emendamento del Governo al decreto Milleproroghe che dovrebbe mettere al riparo almeno parzialmente il Comune di Venezia dagli effetti dello sforamento del Patto di stabilità del 2014, salvando così i 9 milioni della retribuzione integrativa dei circa tremila dipendenti comunali che altrimenti verrebbe totalmente tagliata.
Il decreto dovrebbe approdare alla Camera la prossima settimana per essere poi rapidamente approvato e “viaggiare” altrettanto rapidamente al Senato - “blindato” per evitare modifiche - ed essere convertito in legge in tempo per il primo marzo, quando, se no, decadrebbe.
A tutt’oggi però il Governo non ha ancora formalizzato il famoso emendamento pro Venezia concordato qualche settimana fa nella riunione romana alla Presidenza del Consiglio a cui con il commissario straordinario al Comune Vittorio Zappalorto avevano partecipato i sottosegretari veneziani all’Economia Pier Paolo Baretta e Enrico Zanetti.
In particolare Baretta si è assunto il compito - da sottosegretario del maggior partito della maggioranza - di portare a buon fine l’operazione-emendamento che sembrava negli ultimi giorni aver ricevuto anche disco verde della Ragioneria dello Stato sul piano della compatibilità economica per essere presentato.
Ma nelle ultime ore qualcosa sembra essersi inceppato e qualche perplessità sarebbe emersa - a quanto filtra da Montecitorio - sulla compatibilità economica del provvedimento che pur non comportando un esborso diretto del Governo, rappresenterebbe comunque una minore entrata per la non applicazione di parte delle sanzioni previste. Zappalorto aveva infatti chiesto al Governo che oltre a evitare il taglio alle retribuzione e il blocco alle retribuzioni non venisse applicata anche la sanzione economica - di circa 17 milioni di euro - che anche lo scorso anno, quando, con il salva Venezia, Palazzo Chigi aveva limitato i danni per l’altro sforamento del Patto, era stata invece comunque applicata.
I sindacati hanno già detto più volte - in uno scenario già difficilissimo per il bilancio 2015 del Comune - che se non fosse arrivata l’approvazione dell’emendamento nel Milleproroghe, per Venezia e i dipendenti comunali sarebbe una catastrofe.
Per questo in laguna si segue con il fiato sospeso la vicenda del Milleproroghe anche se la mobilitazione in corso è per i tagli che Zappalorto annuncia già - e in parte ha già iniziato a praticare - sulle retribuzioni del 2015 del personale di Ca’ Farsetti.
Per oogi dalle 15.30 alle 17.30 è infatti convocata l’assembea unitaria del personale di Ca’ Farsetti al teatro Malibran, che sarà preceduta da un corteo che prenderà il via da Piazzale Roma e da un presidio che si svolgerà successivamente di fronte alla sede del Municipio. Un’assemblea che si annuncia molto calda, anche per il contemporaneo sciopero nazionale dei vigili urbani proprio in un giovedì grasso che si annuncia ad alta percentuale di partecipazione turistica. Un’assemblea che precede l’incontro con i sindacati sui tagli che la delegazione trattante di Zappalorto ha convocato per domani a Ca’ Farsetti. Su di essa ora scende anche l’ulteriore preoccupazione per la sorte dell’emendamento salva Venezia da inserire nel decreto Milleproroghe che tarda ad arrivare.
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