Il messaggio di pace di tutte le religioni
VENEZIA. «Venezia, buon anno!». È questo l’augurio speciale che le massime guide religiose cittadine lanciano insieme per la città. Dal Patriarca Francesco Moraglia, dal Rabbino Capo Scialom Bahbout, dall’Imam Hamad Mahamed, dal Pastore luterano Bernd Prigge parte anche il più bel messaggio corale di pace verso il pianeta. I responsabili religiosi parlano al cuore di tutti gli uomini e auspicano la costruzione della pace con una “rivoluzione” di gesti quotidiani.
Il Patriarca Francesco Moraglia
Moraglia si rivolge al territorio per sottolineare che «non è solo Venezia. Si pongano le basi condivise, in termini di risorse, decisioni, strumenti e politiche, affinché si possa convivere meglio, raccogliendo le sfide del nostro tempo. Venezia, se vuole continuare ad essere città, intesa come la polis greca segnata da un’attiva vita e partecipazione dei suoi abitanti, deve compiere scelte anche coraggiose, trovare un suo percorso, una sorta di “Modello Venezia” che contempli una relazione virtuosa fra residenzialità, turismo e persone presenti in città per periodi più lunghi per motivi di studio (università e ricerca), cultura, lavoro» .
Il Patriarca prosegue: «Una realtà sempre più spopolata, priva di giovani famiglie e quindi priva di bambini rischia di rendere la città storica non più una polis ma una città virtuale». Poi invita tutti ad amare Venezia e a guardare al futuro: «Costruiamo un pensiero condiviso, pur nelle legittime differenze, che abbia la forma di un processo comune in vista di un progetto. Lo spirito di accoglienza della nostra città non è in questione, è la sua storia».
Infine monsignor Moraglia ricorda “la strage degli abeti rossi”: «Portiamo ancora in cuore, in modo doloroso, gli effetti e i gravi danni causati dagli eventi atmosferici eccezionali di qualche settimana fa che, in molte parti, hanno seminato distruzione e anche morte. Qui non basta l’augurio. Bisogna agire perché sia rispettata la bellezza, dalla pianura alla montagna. Usufruiamo di un territorio unico eppure sembra che, talvolta, ne abbiamo come smarrito la consapevolezza.
L’Imam Hamad Mahamed
L’Imam della Comunità islamica (oltre 20mila persone, con sede a Marghera) afferma: «A Venezia, città unica meta turistica di tutto il mondo, facciamo gli auguri per un Buon Anno. Esprimo due desideri: poter avere un dialogo e una collaborazione veri e pratici con le comunità delle religioni monoteiste e gli organi che governano la città per dimostrare all’Italia e al mondo che Venezia non è solo una città turistica ma è la città della convivenza pacifica, Venezia è di esempio; spero che al verificarsi di atti terroristici e malvagi non venga additata tutta la Comunità islamica ma solo chi li ha fatti. Vogliamo vivere in pace, amiamo e collaboriamo con la città». L’Imam Mahamed rivolge anche un pensiero alla sua Comunità: «Date l’immagine vera e giusta dell’Islam corretto; comportatevi seguendo le leggi del Paese che vi ospita perché non vanno in contrasto con l’Islam. Sono leggi per il bene di tutti; apritevi verso questa società con rispetto e amore».
Il Rabbino Capo Scialom Bahbout
Rav Bahbout della Comunità ebraica (circa 450 persone) dice: «Ogni inizio è pieno di buoni propositi. Ognuno deve pensare che il destino del Mondo e della società in cui vive dipende dalle sue scelte. Auguro per il 2019 che ognuno senta questa responsabilità a partire da Venezia e dalla sua posizione di città unica al mondo. Venezia quale città di pace merita il Premio Nobel».
Il Pastore Bernd Prigge
Il Pastore della Comunità evangelica luterana (circa 120 fedeli) saluta così: «Spero che possiamo vivere in uno spirito di amicizia. Siamo tutti diversi ma proviamo a vivere in un ambiente di diversità riconciliata. Siamo grati per la bellezza di Venezia, il suo essere cosmopolita . Non dimentichiamo di guardare ogni abitante e turista come creatura di Dio. Venezia è una benedizione e una sfida, o meglio, è una benedizione sfidante» . —
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