«Il maestro picchiava i nostri compagni»

L’inchiesta su un insegnante di sostegno, ieri in audizione protetta in Tribunale due bambini hanno confermato le accuse
VENEZIA. Ai due compagni di classe delle due presunte vittime è stato chiesto di fare uno sforzo di memoria, andando indietro nel tempo e cercando di ricordare quanto successo in classe, a settembre dello scorso anno. In particolare di ricordare il maestro di sostegno e gli atteggiamenti che teneva in aula. E i due bambini sentiti ieri in tribunale, con la formula dell’audizione protetta in incidente probatorio, hanno sostanzialmente confermato gli episodi di maltrattamenti nei confronti di minori che la Procura della Repubblica, con il sostituto procuratore Elisabetta Spigarelli, contesta a un docente cinquantenne che vive in un paese del Veneziano e lavora in una scuola elementare della zona, al momento con incarichi amministrativi per il coinvolgimento nell’indagine. Proprio per la delicatezza della vicenda e a tutela della privacy dei minori, omettiamo di indicare il nome dell’indagato e la scuola dove sarebbero avvenuti i fatti.


L’incidente probatorio si è svolto ieri mattina davanti al gip Gilberto Stigliano Messuti con la consulenza di una psicologa nominata dal tribunale che ha guidato i due bambini nell’audizione protetta, in virtù proprio della giovanissima età. Le dichiarazioni dei piccoli sono state assunte e “cristallizzate” e potranno essere utilizzate in un eventuale dibattimento in aula. Al maestro di sostegno, la Procura contesta due episodi. Un primo, pochi giorni dopo l’inizio della scuola, ovvero uno schiaffo sul viso a un alunno che aveva in custodia. Meno di due settimane dopo, uno schiaffo sulla nuca a un bambino che, per il colpo, avrebbe sbattuto il viso sul banco, con il risultato che gli era uscito sangue dal naso. Tra le altre contestazioni al maestro, anche quella di urlare ripetutamente ai piccoli alunni. A segnalare l’accaduto al dirigente scolastico era stata la famiglia del secondo bambino. Dopo un’indagine interna, i fatti erano arrivati all’attenzione della Procura lagunare.


I due compagni di classe sentiti ieri hanno confermato il duplice episodio che avrebbe visto come protagonista il maestro di sostegno. Le due presunte vittime del maltrattamenti erano invece già state sentite nella scorsa udienza.


Il maestro di sostegno è difeso dall’avvocato Ettore Santin, secondo cui i due episodi sarebbero stati isolati e occasionali, non condotte reiterate per le quali potrebbe essere configurata l’ipotesi di reato di maltrattamenti. Il primo episodio, secondo il docente, sarebbe stato «un buffetto», mentre per il secondo il cinquantenne aveva già chiesto scusa ai genitori. Al momento l’indagato non si è fatto sentire dalla pubblico ministero. Acquisita anche la testimonianza dei due compagni di classe, ora le indagini proseguono per appurare se il maestro si sia reso protagonista dei fatti che gli vengono contestati.


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