«Il Louvre ci negò Isabella d’Este, perché dargli l’opera simbolo?»

Giovanna Nepi Scirè, a lungo alla guida delle Gallerie dell’Accademia, radicalmente contraria al prestito del disegno 

«L’Uomo Vitruviano di Leonardo è una delle opere-simbolo delle Gallerie dell’Accademia. Da quando è entrata a far parte delle collezioni del museo non è mai stata prestata all’esterno e per opere di questa importanza non dovrebbe mai accadere. Non vedo perché Venezia dovrebbe prestare al Louvre un disegno di questa importanza, che non mi risulta sia mai uscito da Venezia dopo la sua acquisizione al museo, quando il Louvre non ha mai fatto lo stesso, quando richieste similari sono arrivate dalla laguna. Personalmente sono fortemente contraria a questo prestito, di cui ora si comincia a parlare».



Chi parla in questi termini è Giovanna Nepi Scirè, un’autorità nel campo della tutela e della conoscenza dei beni artistici veneziani e in particolare di quelli delle Galleria dell’Accademia, che ha a lungo guidato come soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Venezia e poi del Polo Museale Veneziano, fino a diventarne anche direttrice.



«Mi sono sempre opposta da soprintendente - ricorda Nepi Sciré - al prestito di opere basilari delle Gallerie dell’Accademia come appunto l’Uomo Vitruviano o La Tempesta di Giorgione. Ricordo ancora che quando andai in pensione i dipendenti mi cantarono la canzoncina “In pensione te ne vai/La tempesta va a Dubai”... In realtà poi La Tempesta a Dubai non è andata, ma a Castelfranco sì, per una mostra modestissima, come se non fosse possibile dal comune trevigiano spostarsi a Venezia per vederla. E d’altra parte i francesi e la direzione del Louvre in passato ci hanno risposto picche a un’analoga richiesta veneziana per un altro importantissimo disegno di Leonardo, dicendo che era impossibile spostarlo».

Il ricordo è preciso, è si riferisce al 1994, quando a Palazzo Grassi fu allestita l’importantissima mostra “Leonardo e Venezia” , dedicata proprio alla ricostruzione del periodo veneziano del genio del Rinascimento, e il Comitato Scientifico dell’esposizione era appunto guidato da Giovanna Nepi Scirè.

«Per una mostra di questa importanza - ricorda - chiedemmo al Louvre di poter avere in prestito il disegno preparatorio del “Ritratto di Isabella d’Este”. Un disegno particolarmente importante perché sarebbe stato portato da Leonardo a Venezia durante la sua permanenza. Ma ci fu negato dicendo che era inamovibile. Non capisco perché noi dovremmo concedere ai Francesi ciò che loro, a suo tempo , ci hanno negato. Esistono poi sempre dei rischi nello spostare un’opera dell’importanza e della delicatezza dell’Uomo Vitruviano. Si tratta di trasportarla su un aereo con possibilità teoriche di incidenti o imprevisti. Temendo poi conto dello stress a cui verrebbe sottoposto, prima esposto nella mostra di Venezia e poi da ottobre in quella programmata al Louvre. Per questo non capisco i motivi per cui l’opera dovrebbe lasciare le Gallerie dell’Accademia».

Il Ministero dei Beni Culturali però non potrà ancora aspettare a lungo a confermare quello che da parte francese si dà già per scontato: cioè che l’Uomo Vitruviano partirà in autunno per la Francia per essere esposto appunto nella mostra del Louvre per il cinquecentenario leonardesco .La presentazione ufficiale della mostra «Leonardo da Vinci. L’uomo modello del mondo”, in programma alle Gallerie dell’Accademia, in cui l’Uomo Vitruviano sarà esposto insieme all’intera raccolta di disegni leonardeschi del museo è fissata per il 16 aprile, tra circa due settimane. In quell’occasione sarà impossibile tergiversare ancora e il Ministero dei Beni Culturali dovrà dire con chiarezza se il disegno sarà concesso in prestito. Dal punto di vista tecnico, un uso ridotto dell’illuminazione, dovrebbe consentire, secondi i tecnici di esporre l’Uomo Vitruviano senza particolari problemi per la sua conservazione. —

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