Il gruppo Tosano prende il Bennet

Jesolo. Firmato l’accordo, salvi i 57 posti di lavoro del supermercato. Previste nuove assunzioni
MORSEGO FGAVAGNIN JESOLO SUPERMERCATO BENNET..(INTERNO NO FOTO)
MORSEGO FGAVAGNIN JESOLO SUPERMERCATO BENNET..(INTERNO NO FOTO)

JESOLO. Accordo siglato, arriva il gruppo Tosano al posto del Bennet al parco commerciale i “Giardini di Jesolo”. Una bella notizia, anche perché non solo resteranno tutti i posti di lavoro, ma potranno essere addirittura raddoppiati nella prospettiva di una stagionalità lunga tra lido e Paese, ma anche tutto l’entroterra. Completata così l’ultima fase per la cessione da parte di Bennet Spa a Supermercati Tosano Cerea del punto vendita di Jesolo nel centro commerciale. Salvati tutti i posti di lavoro, 57, adesso potrebbero arrivare anche nuove attese assunzioni.

Il 30 marzo è stato comunicato alle organizzazioni sindacali del settore, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltcs Uil, che la società Bennet S.P.A. intendeva cedere a Supermercati Tosano Cerea il punto vendita di Jesolo. I sindacati allora hanno chiesto un incontro per stendere la procedura di passaggio che è stata ultimata mercoledì sera. «Con estrema soddisfazione di tutte le organizzazioni sindacali», spiega Paola Prisco della Fiascat Cisl Venezia, «si è raggiunto un accordo che prevede dal 1° maggio il passaggio diretto, senza alcuna interruzione dei rapporti di lavoro di tutti i 57 dipendenti ora in carico al Bennet, mantenendo tutte le condizioni contrattuali e l’anzianità maturata dai lavoratori. Inoltre la Supermercati Tosano ha comunicato l’intenzione di incrementare l’organico di altre 50 o 60 unita, dunque non solo si è riusciti a mantenere l’intera platea occupazionale e contrattuale, ma la si incrementerà in maniera importante, dando così un significativo sollievo sociale al territorio di Jesolo e limitrofo, normalmente legato solo alla stagionalità».

I Giardini di Jesolo hanno vissuto in questi anni un periodo molto duro e anche molti dei negozi ospitati nel grande parco commerciale alle porte del Paese hanno dovuto chiudere i battenti o sono passati di gestione, prima che intervenisse una procedura fallimentare. Da allora molte attività hanno arrancato e il parco commerciale ha affrontato una strada sempre in salita, perdendo posti di lavoro e creando situazioni complesse per molti imprenditori che avevano investito. L’area è molto vasta, potrebbe ospitare decine di negozi e attività, qualcuno aveva pensato a discoteche e locali notturni per una riedizione della città della musica.

Giovanni Cagnassi

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