Il grande sogno Tremila al Taliercio per il posto fisso da netturbino

«Ci provo. È un posto di lavoro a tempo indeterminato ed è una occasione da non perdere». Enrico ha 19 anni, è uno dei cosiddetti Millennials, i nati dal Duemila in poi. Studia all’Itis a Chioggia e ieri, con il sorriso in faccia, ha lasciato l’aula per mettersi in coda per partecipare alla grande selezione indetta da Veritas per selezionare netturbini. I risultati entro un mese. Verrà formata una graduatoria, di almeno 400 persone, che per i prossimi tre anni potranno essere chiamati a lavorare come operatori ecologici, che su camion o con ramazze e sacchetti tengono pulita la città. A fine giornata i primi bilanci: uno su tre ammessi alla selezione non si è presentato. Alla fine un candidato su cinque finirà in graduatoria. E questo concorso di Veritas mostra uno spaccato, insolito, del mondo di chi cerca lavoro. Stavolta gli over 40 battono i giovani. E questo non può non far riflettere sull’attuale mercato del lavoro. Tanti precari e disoccupati adulti, ieri, si sono messi in fila per cimentarsi con il test di Veritas al palasport Taliercio.
Tante le storie che incrociamo in attesa delle selezioni, suddivise in quattro gruppi, mattina e pomeriggio.
C’è Rachele, 60 anni, di Marghera, ex colf in una parrocchia rimasta senza lavoro per una vicenda spiacevole.
«Stavo benissimo, avevo un contratto a tempo indeterminato e mi hanno lasciato a casa. Finora ho trovato solo lavori interinali. Due mesi li ho fatti in una lavanderia industriale. Mi mancava poco alla pensione. Ora ci provo di nuovo».
Sessantenne è anche Laura.
«Avevo un bar a Marghera. Ho dovuto chiudere. Di Tari sono arrivata a pagare diecimila euro al mese. E sono qui». Davide, artigiano, ha chiuso bottega a 54 anni. «Quello del netturbino non è mica un lavoro brutto. Pulisce quello che altre professioni sporcano. Merita più rispetto lui di altri lavori», ci racconta. Andrea, 50 anni, è un vongolaro di Chioggia.
«È un lavoro troppo duro quello della pesca e questo concorso è una opportunità di cambiare vita. Vediamo come va col test». Spera di cambiare lavoro anche Andrea, 47 anni, camionista mestrino. «Sei sempre in viaggio, ti ritrovi a lavorare anche 15 ore di fila. È dura, insomma. E anche io provo a vedere se trovo un posto fisso». Enrica, 44 anni, mamma mestrina è senza lavoro dal 2016: «Da quando ho avuto mia figlia non lavoro. La verità è che nel privato, se sei donna con figli piccoli, non ti assumono». E si siede per il test.
Al concorso di Veritas ieri sono stati 3.341 gli ammessi su 3.580 domande. Uno su tre alla fine ha rinunciato. La selezione prevedeva un test di 30 domande di logica, matematica, cultura, da compilare in mezz’ora di tempo.
Si sono visti anche ragazzi arrivati da lontano , con il trolley al seguito. 44 i campani, 67 i siciliani. Ma la maggior parte erano veneziani. 827 i candidati di Mestre e terraferma; 752 di Chioggia; 703 della Riviera del Brenta, 267 del centro storico veneziano e delle isole. Oltre 2.500 i maschi e poco più di 800 le donne. E appena 160 sono i laureati. Oltre 1.200 candidati hanno la terza media e più di 1.500 sono i diplomati. I giovanissimi, dai 19 ai 29 anni, sono 777. Altri 711 hanno dai 30 ai 39 anni.
I quarantenni, da 40 a 49 anni, sono stati 1.045 ma in corsa per un posto c’erano anche 657 persone dai 50 ai 59 anni e 37 persone dai 60 ai 66 anni. Quelli ad un passo dalla pensione. Da ieri tutti aspettano i risultati. Per un lavoro a mille euro al mese, che significa la sicurezza di un posto fisso. —
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