Il grande dolore dei genitori «Era innamorato della vita»
CINTO. Quella di via Bonaldi 54 era il ritratto di una famiglia perfetta. Ora su di essa si è abbattuta questa immensa tragedia, impossibile da spiegare.
Andrea, come tutti i ragazzi di Cinto, era nato a San Vito al Tagliamento, l'11 marzo 1994. Quell'anno il mondiale di ciclismo si disputò ad Agrigento, vinse il francese Leblanc. Ma l’idolo di Andrea era Marco Pantani, assieme a Vincenzo Nibali, Peter Sagan e all'amico di sempre, David Cimolai. «Nostro figlio», hanno detto affranti i genitori, «era innamorato della vita. Parlavamo sempre”. In lacrime la fidanzata Martina Nadin. Andrea era figlio di Giorgio Carolo, cuoco a Jesolo, con la passione del ciclismo. Lo zio Massimo Carolo è cuoco della Bmc di ciclismo e della Nazionale Italiana, il cugino è cuoco alla Sky. La mamma è Manuela Cartini. Andrea aveva due fratelli e una sorella: Alex 26 anni, emigrato a Melborune (cuoco anche lui), Thomas, 19 anni, barman; e la sorella Tanja, 28 anni, già modella e presentatrice a Telepordenone, e che da due settimane ha aperto un salone da parrucchiera a Fratta di Fossalta. «Domenica Andrea aveva corso a Montecassiano, nelle Marche», ricorda il padre Giorgio, «ma aveva bucato a 50 chilometri dall'arrivo. Era forte in salita, uno scalatore puro. Ha vinto il titolo di campione regionale Fvg nel 2010 e aveva vinto in salita a Valdobbiadene. Di ritorno dall'allenamento a Sacile, fatto assieme a me, ha deciso con David di recarsi all'Arhena 5. Non è più tornato. Mio figlio era splendido, aveva un modo di fare accattivante, ed era sincero. Era un bravissimo ragazzo». Sconvolta la madre, Manuela Cartini. «Eravamo sempre insieme alle gare, io e lui discutevamo sempre, ma in tono molto amichevole», ha detto, ci mancherà tantissimo». Andrea Carolo si era diplomato geometra al Pertini di Pordenone. È qui che ha conosciuto la sua fidanzata, Martina Nadin; ma l'amore è nato dopo gli esami. «Io e lui ci conosciamo da sempre», ha spiegato, «poi un giorno si stava allenando vicino a casa mia, a Vigonovo di Fontanafredda. Senza dirmi nulla, mi ha dato un bacio. E da lì è nata la nostra storia. Ci amavamo». Distrutti gli amici. Sui social network è un'onda inarrestabile. Si è fatto vivo però anche il suo allenatore Roberto Bressan, ex professionista, direttore sportivo della Cycling Team Friuli. «Non ci sono parole davanti ad una tragedia così grande. È un momento difficilissimo. La morte di Andrea ci lascia tutti nello sconforto. Ora il nostro pensiero è tutto rivolto alla sua famiglia, alla sua fidanzata e agli amici. Noi che vivevamo a stretto contatto con lui possiamo capire e condividere il dolore che stanno provando tutte le persone che gli volevano bene», ha concluso Bressan.
Ieri è intervenuto anche David Morettin, l'amico con cui si trovava assieme lunedì sera a Portogruaro, all'Arhena 5. «Eri come un fratello per me, ogni giorno si parlava di com'era andata la giornata, degli allenamenti, delle gare, delle ragazze, non riesco ancora a crederci. Non riesco a poter pensare di non vederti più, ti porterò sempre nel mio cuore, eri una persona speciale».
A Portogruaro, all'Arhena 5 parla anche la titolare, Eleonora Lorenzon. «Non era un nostro cliente», dice, «era la seconda volta che veniva. Siamo profondamente dispiaciuti». Rosario Padovano
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