Il furgone anni Trenta trasformato in food truck. L’idea di mamma e figlia “regine” delle colazioni veneziane

Il mezzo era abbandonato da 15 anni, è stato restaurato e allestito.

Le due donne di Crea hanno lasciato i loro lavori per il nuovo progetto

Simone Bianchi

SPINEA. Colazioni d’autore per due donne che hanno deciso di cambiare vita guardando allo street food ma differenziandosi dalle classiche proposte. È nato così il progetto “Caffè 1640” che ha per protagoniste Simona Bessega e la madre Marina Zamattio, entrambe di Crea, con alle spalle esperienze di lavoro diverse da quella che si sono create con le loro mani. Simona era educatrice di prima infanzia, Marina assistente familiare.

Tutto nasce da una passeggiata a Parma, dove si trovavano per lavoro, durante la quale hanno notato un vecchio automezzo sotto un portico, in pessime condizioni. Era abbandonato da almeno 15 anni, ma le sue fattezze riportavano ai primi mezzi degli anni Trenta, tipici dei film in bianco e nero.

«Me ne sono innamorata all’istante», confessa Simona Bessega, «Ne ho parlato con Giuseppe Giovinazzo, grande appassionato di automezzi d’epoca che vive a Santa Maria di Sala. Ha fatto di tutto per acquistarlo e restaurarlo, rimettendolo a nuovo. Conoscendoci, ha lanciato l’idea di trasformarlo in un food truck come caffetteria».

Un vero colpo di fulmine per i protagonisti di questa nuova avventura. Si tratta infatti di un furgone modello Ford Transit Pavesi Old, una elaborazione ricercatissima fatta dall’Officina Pavesi a partire da componenti Ford. Apparteneva a Malgara Chiari & Forti srl, inventori della bevanda caffè e cioccolata che si scaldava da sole. La Pavesi era invece una carrozzeria milanese fondata nel 1927 che, con il passare degli anni, si specializzò nella realizzazione di furgoni commerciali.

Di questi modelli ne esistono solo dieci. Quello divenuto caffetteria da due settimane è il primo che venne costruito, poi immatricolato nel 1990 e ora convertito in food truck.

«A vederlo ora sembra una bomboniera», prosegue entusiasta Simona Bessega, «Abbiamo lasciato le nostre attività e ci siamo buttate a capofitto su questo progetto. Visto che in giro i food truck fanno quasi solo salato, abbiamo scelto la linea dolce, specializzandoci in caffetteria con prodotti artigianali e ricercati, dal caffè calabrese alle brioche, al pancake o pan brioche più particolari. La linea “retrò” è unica e ci stiamo provando».

«Il lunedì siamo agli impianti sportivi di Mirano, il martedì all’Agenzia delle Entrate, mercoledì e venerdì nella zona ex Auchan di Mestre. Il giovedì ci piacerebbe andare a Noale, ma stiamo attendendo i permessi. Il sabato a Spinea. La gente è attirata dal mezzo, lo fotografa e per fortuna consuma e apprezza. Abbiamo puntato su prodotti che non si trovano quasi da nessuna parte. Ma a pranzo facciamo anche panini». 

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