Il “funerale” per i pini tagliati sui tronchi lumini, croci, epigrafi

JESOLO. Via Pindemonte come una nuova “Via Crucis”, cartelloni di protesta, addirittura lumini e croci sugli alberi destinati a morire perché tagliati. Il nuovo comitato “Pini Bene Comune” è riuscito nell'intento di fermare momentaneamente i lavori ed è stato ricevuto ieri dal vicesindaco Rugolotto. Un nuovo blitz di polizia di Stato e municipale si è risolto senza conseguenze per la manifestazione pacifica di resistenza passiva. Anche ieri la Jesolo Patrimonio si è fermata e non ha inviato gli operai a tagliare la cinquantina di pini lungo la strada. Solo sei finora sono stati abbattuti.
Claudio Corazza, anima della protesta, dopo che si è incatenato a un albero, ha scritto al sindaco. Ieri si è accorto che il suo furgone, parcheggiato poco distante, ha anche subito degli atti vandalici. «La decisione assunta dalla giunta», dice Corazza, «di procedere al taglio di tutti i pini della via ha suscitato grande clamore, tanto che più di 500 cittadini hanno già firmato la ferma opposizione a questa decisione. Appena possibile provvederò a consegnare le firme, che stiamo ancora raccogliendo. Invito pertanto il sindaco a far sospendere i lavori e convocare al più presto un incontro con il sottoscritto, rappresentante del comitato appena formato, oltre a una rappresentanza dei cittadini, nonché gli organi politici per discutere la questione».
Ma il sindaco Valerio Zoggia e l’assessore ai lavori pubblici Roberto Rugolotto non sembrano intenzionati a fermarsi. «Vista la situazione», dicono Ilenia Buscato e Daniele Bison dalle fila dell’opposizione, «e considerata l’opportunità che la cittadinanza venga coinvolta in decisioni che suscitano forte interesse e preoccupazione, constatato che vi sono centinaia di cittadini che hanno manifestato la loro contrarietà al taglio dei pini aderendo a una raccolta firme all'uopo organizzata, chiediamo che venga sospesa l’attività di taglio dei pini e venga convocato un incontro pubblico affinché la giunta spieghi le ragioni della decisione e ascolti le istanze e le proposte della popolazione e dei consiglieri». Sulla questione è intervenuta nelle scorse ore anche Sel. «La vicenda dei pini di via Pindemonte», dice Salvatore Esposito, «ha dimostrato come una giunta di governo comunale possa essere distante dai cittadini e poco sensibile al rapporto democratico che con i cittadini stessi dovrebbe essere di fondamentale importanza. Questa giunta ha deciso di buttar via decine di alberi ad alto fusto che hanno segnato la storia di tutta la zona che va da piazza Mazzini a piazza Nember». «Prima di prendere una decisione», conclude Esposito, «che poteva anche avere una giusta finalità, ossia la salvaguardia dell’incolumiità delle persone, sarebbe stato giusto informarsi in merito a soluzioni alternative che avessero tenuto conto anche la possibilità di salvaguardare anche gli alberi».
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