Il Fontego dei Tedeschi sarà pronto a giugno 2016
Il Fontego dei Tedeschi trasformato in grande magazzino aprirà come previsto nell’estate del prossimo anno (forse già nel mese di giugno). Lo conferma Dfs (Duty Free Shop) Group, la società francese - costituita nel 1960 a Hong Kong, controllata dal maggior polo del lusso mondiale Moet Hennesy Louis Vuitton - che prenderà in gestione dal gruppo Benetton e dalla sua società Edizione il complesso cinquecentesco in corso di ristrutturazione. I lavori dovrebbero concludersi come da cronoprogramma entro la fine dell’anno e poi Dfs dovrebbe appunto subentrare per l’allestimento interno di quello che sarà il nuovo grande magazzino di cui si occuperà in particolare il nuovo vicepresidente di Dfs Italia appena nominato, Roberto Meneghesso. «Sono onorato di far parte di questa straordinaria avventura», ha dichiarato ieri. «Riportare il Fondaco dei Tedeschi alla sua destinazione originaria evidenzia la dedizione di Dfs alla qualità e all’autenticità». Non la pensa così in particolare Italia Nostra, ancora in attesa della sentenza del Consiglio di Stato che dovrà decidere sul blocco eventuale dei lavori e che mette in particolare sotto accusa tre punti del progetto curato dall’architetto Rem Koolhaas con lo studio Oma e approvato dalla Soprintendenza. Si tratta della nuova terrazza-altana che sorgerà sul tetto del Fontego per consentire ai frequentatori del centro commerciale una vista panoramica sul Canal Grande; del nuovo piano per convegni e concerti che sarà ricavato sotto il precedente lucernario, ampliando la cubatura dell’edificio; del grande foro circolare voluto da Koolhaas tra piano terra e primo piano tra le murature del porticato, per evidenziare la presenza delle scale mobili che saranno inserite.
Il nuovo gestore ha deciso di puntare su altri nomi per la progettazione degli interni. La società francese Dfs ha infatti già ingaggiato il giovane architetto britannico Jamie Fobert, considerata una star emergente dell'interior design e che ha curato anche il punto vendita Givenchy a Parigi. Con lui - formatosi nello studio di David Chipperfield, guarda caso il direttore della Biennale Architettura prima di Koolhaas - sempre per occuparsi degli allestimenti interni, sarà della partita anche la Favero & Milan Ingegneria, società che ha sede a Mirano, ma con molti uffici esteri, che si occupa della progettazione integrata di opere particolarmente complesse. Edizione e Dfs hanno già stipulato il contratto per la cessione della gestione del grande magazzino che sorgerà all'interno dell'edificio cinquecentesco. L'offerta economica sarebbe di 110 milioni di euro per la gestione pluriennale nel periodo contrattuale, quasi il doppio del prezzo d'acquisto pagato per l'edificio dalle Poste dal gruppo di Ponzano.
Enrico Tantucci
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