Il Festival indaga sul disordine globale
Mestre sarà per quattro giorni capitale della politica: una maratona di incontri, confronti e reading con ospiti illustri

Foto Agenzia Candussi/Scattolin/Vila Erizzo, Mestre / Presentazione stampa del "Festival della politica", nella foto Pellicani e Donà
Sarà il “disordine globale” il filo rosso che unisce tra loro la fitta serie di incontri che anche quest’anno animeranno Mestre dal 7 al 10 settembre, in occasione della settima edizione del Festival della Politica, presentato ieri in anteprima dal suo fondatore, il giornalista Nicola Pellicani, e dal filosofo Massimo Donà.
Quotidianità da indagare.
La crisi internazionale e gli equilibri geopolitici in evoluzione, le nuove povertà generate dalla crisi che alimentano diseguaglianze. Ma anche paure e insicurezze legate agli atti terroristici, l’immigrazione che pone problemi di politiche di accoglienza mai sperimentate finora. Il Festival mira ad andare oltre il chiacchiericcio, per decifrare i fenomeni che trasformano la contemporaneità nella quale viviamo.
Mestre capitale della politica
.
«Festival della politica per capire il presente e immaginare il futuro», esordisce Pellicani, «perché oggi come mai la politica vive un momento di grande disaffezione». Il Festival che si svolge in collaborazione con il Comune è un appuntamento consolidato, che lo scorso anno ha catalizzato oltre 30 mila persone. Giornalisti, politologi, scrittori, filosofi, artisti e professori universitari animeranno gli incontri dal 7 al 10 settembre (anteprima il 6). Una maratona di reading, presentazioni di libri, proiezioni, dirette streaming che si susseguiranno a ritmo incalzante.
Gli ospiti.
Tra i partecipanti giornalisti del calibro di Ezio Mauro e Giuliano Ferrara, il filosofo Massimo Cacciari, Piero Fassino, il politologo Angelo Panebianco, Umberto Galimberti, Ilvo Diamanti, Giacomo Marramao, Marco Damilano, Alessandra Sardoni, Piero Ignazi. E ancora il direttore de Il foglio, Claudio Cerasa, Gioele Dix, Cesare De Michelis, Alessandra Necci, Ferruccio De Bortoli, Maurizio Ferraris, Massimo Teodori, Francesco Merlo, Riccardo Caldura, Silvio Testa, Mauro Zanon, Pierangelo Di Vittorio, Antonio Gnoli, Renzo Guolo, Vincenzo Vitiello.
Oltre gli stereotipi.
L’obiettivo è riflettere sulla politica al di fuori dei luoghi comuni, nella convinzione che la circolazione delle idee costituisca un nesso per capire il presente. «Aspetti quotidiani» spiega Pellicani, «sui quali è necessario riflettere in profondità, perché solo un serio approfondimento di merito può aiutare a comprendere fenomeni che stanno trasformando il mondo».
Porto Marghera.
Il Festival, in collaborazione con il Comitato promotore, dedica l’incontro di anteprima, mercoledì 6 settembre alle 19, all’anniversario del Centenario di Porto Marghera.
Dostoevskji
. Sono diverse le sezioni speciali che animeranno il Festival: Antonio Gnoli (giornalista de la Repubblica e filosofo) curerà quattro incontri dedicati a Dostoevskij, attraverso quattro interpretazioni originali. Insieme a lui Sergio Givone, Vincenzo Vitiello, Andrea Tagliapietra e Fausto Malcovati aiuteranno a comprendere l’influenza di Dostoevskij nella cultura del nostro tempo.
Tra fumetti, politica e filosofia
. Il saggista Pier Luigi Gaspa e il filosofo Giulio Giorello, faranno percorrere al pubblico un viaggio attraverso le “matite” di importanti disegnatori italiani. Ad aprire il ciclo di tre incontri sarà l’autore di Diabolik, Riccardo Mannelli, che dialogherà con Luca Raffaelli. Il maestro della satira italiana Giuseppe Palumbo si confronterà col filosofo Pierangelo Di Vittorio. Infine il creatore del lupo più famoso del fumetto italiano, Silver, presenterà la sua creatura più amata: Lupo Alberto. Il filosofo Massimo Donà coordinerà lo spazio filosofico, mettendo a confronto intellettuali e pensatori. Ampio spazio alla presentazione delle novità editoriali con “L’ora del libro” in collaborazione con Marsilio Editori. Otto gli incontri con gli autori che spaziano dall’approfondimento della vittoria di Trump, al successo di Macron in Francia.
Una grande arena open air.
Gli appuntamenti centrali del Festival rimangono i dialoghi pomeridiani in piazza Ferretto e piazzetta Pellicani. Le sezioni speciali saranno ospitate dietro al Teatro Toniolo e in piazzetta Battisti. Le serate del Festival concluse da spettacoli e reading.
Budget.
Un Festival con budget limitato, 60-70mila euro, un decimo degli eventi più importanti d’Italia, con potenzialità per fare un salto di qualità. Da qui un appello a categorie, fondazioni, e agli stessi industriali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:festival della politica
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video