Il fascino e l’utilità del riuso nasce un portale mestrino

Lenia Messina, titolare del Baby Bazar di via Verdi, ha lanciato l’iniziativa Spazio anche al Social Museum dove si può trovare un mangiadischi del 1982
Di Marta Artico

MESTRE. Ci sono un mangiadischi comperato nel 1982, un paio di scarpe “lunari” acquistate al mercatino americano di Livorno all’inizio degli anni Ottanta, la Fiat 500F del 1967, le musicassette dei mitici Puffi. Sono solo alcuni degli oggetti che raccontano belle storie che si possono trovare all’interno del primo Social Museum, supportato dalla Camera di Commercio di Venezia, che dall’1 aprile è stato aperto on-line all’interno del sito www.spazioriuso.it, portale sulla cosiddetta second hand economy, nato per iniziativa di Lenia Messina, che in via Verdi ha aperto il Baby Bazar.

Se la geografia del commercio cambia, l’economia stenta a ripartire e Mestre si svuota, la creatività è il primo motore che può far tornare a girare i centri. Lenia Messina dall’inizio di aprile ha deciso di lanciare un portale dedicato alla diffusione e condivisione di contenuti culturali, sociali, economici legati al riuso. Il progetto è rivolto ai cittadini, alle associazioni, alle imprese, agli operatori e agli artigiani del riuso, per fornire una gamma completa di informazioni circa tutte le opportunità esistenti per riusare oggetti e materiali.

In questo contesto l’obiettivo di SpazioRiuso.it è quello di sostenere l'evoluzione del settore, accrescendo nelle persone la consapevolezza del valore del riuso. Il portale è il risultato di un certosino lavoro di ricerca che mira a valorizzare le attività economiche che si occupano di riutilizzo e riduzione dei rifiuti, mettendo in evidenza i processi che contribuiscono allo sviluppo sociale e occupazionale del nostro Paese in un orizzonte di sostenibilità ambientale.

Alla realizzazione del progetto hanno collaborato Genesidesign, MU-laboratorio artigianale di microurbanistica, Mercatiniditalia e Kid Pass. Il sito web segnala, attraverso una mappa georeferenziata, i luoghi dedicati all’acquisto e alla vendita di quei beni usati che possiedono ancora valore economico, uno strumento che consente di trovare facilmente i mercatini e negozi dell’usato.

Il cuore pulsante del portale è il Social Museum, simbolo del flusso culturale in transito nell'economia dell'usato: un museo virtuale all'interno del quale si possono trovare pezzi unici, ma soprattutto vengono raccontate le storie di oggetti di vario genere e il cui valore è contenuto nel loro passato, che ha ancora molto da dire in un mondo che corre veloce. «Gli oggetti catalogati», si legge, «raccontano la propria vita, le origini, i passaggi di mano, gli imprevisti e i cambiamenti, le trasformazioni del tempo e diventano testimonianze del rapporto concreto tra il mondo delle cose e il mondo delle persone. Le biografie descrivono il ruolo che gli oggetti svolgono nella quotidianità dell’esistenza umana e nelle relazioni sociali».

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