Il faro di Piave Vecchia torna al suo splendore, terminato il restauro

Jesolo, si stanno togliendo i ponteggi montati dalla ditta Parisotto. Ristrutturazione finanziata dal Ministero con 200 mila euro
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO - IL FARO RIDIPINTO
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO - IL FARO RIDIPINTO

JESOLO. Rinchiuso da uno “scheletro” di complicati ponteggi, il faro di Jesolo presto sarà completamente liberato per elevarsi davanti al litorale con tutto il suo fascino antico. Il vecchio faro di Jesolo, che in realtà insiste sul territorio di Cavallino Treporti e fa parte dell’ufficio circondariale marittimo jesolano, è stato oggetto ormai dallo scorso mese di luglio di un intervento di ristrutturazione completa e importante per risolvere alcuni problemi emersi nella sua struttura. A breve verranno tolti tutti i ponteggi per far ritornare la struttura al suo splendore. La ditta incaricata di installarli, il cui titolare è il trevigiano Nereo Parisotto, è la stessa che a tempi di record mondiale ha “scartato” dei ponteggi in 12 ore, anziché in 12 giorni, il Ponte dell’Accademia di Venezia. Li ha montati velocemente così come velocemente li sta togliendo.

Gli operai dell’impresa che poi ha effettuato i lavori hanno potuto pertanto utilizzare queste strutture in tutta sicurezza con un intervento che si avvia a conclusione dopo questi mesi di intenso lavoro. I sistemi utilizzati sono di altissima tecnologia e studiati a livello ingegneristico millimetro per millimetro per questi lavori che sono stati finanziati dal provveditorato opere pubbliche del Veneto, e quindi il Ministero dei Trasporti, che ha stanziato circa 200 mila euro per l’intervento completo.

Il faro risale alla fine della seconda guerra mondiale, quando fu abbattuto e poi ricostruito, e ha compiuto ormai quasi 70 anni. Il faro di Piave Vecchia si trova in corrispondenza della foce del Sile, conosciuta anche come porto di Piave Vecchia, nel comune di Jesolo.

Si affaccia sull’Adriatico, alla sponda del fiume Sile sul confine tra Jesolo e Cavallino. Una prima costruzione, per obiettivi militari, risale al 1846 sotto il governo Austriaco. Distrutto dall’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale, fu ricostruito tra il 1949 e il 1951 dal Genio Civile di Venezia. La sua forma è cilindrica a fasce bianche e un po’ più scure. La cima si raggiunge con una scala a chiocciola. E il suo segnale luminoso è visibile fino a 18 miglia di distanza. Una struttura di 45 metri di altezza che è stata sistemata, pulita, messa in sicurezza e ridipinta, tornando a essere il conosciutissimo “faro della Piave Vecchia”, località del litorale dove sorge, punto di riferimento per tutte le imbarcazioni davanti alla sede della guardia costiera jesolana, oggi al comando del tenente di vascello Luigi Tricarico.

La ditta di Nereo Parisotto dovrebbe smontare entro breve tutti i ponteggi ed entro un mese tutti i lavori al faro saranno completati per questo simbolo condiviso tra le città di Jesolo e Cavallino Treporti. «È stato sicuramente un lavoro stimolante», spiega Nereo Parisotto, «perché i ponteggi per questo genere di interventi sono complessi e devono essere montati con estrema attenzione e scrupolo».


 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia