IL DUPLICE DELITTO La verità nel computer del professore

Secondo la Mobile nel pc ci sarebbero le prove della premeditazione, a cominciare dall’acquisto del cloroformio

Mestre, la ricostruzione del duplice omicidio

MESTRE. Il personal computer, alcuni libri trovati sugli scaffali in salotto e la data di acquisto del cloroformio. Elementi che vengono analizzati, in queste ore, dagli investigatori della polizia coordinati dal sostituto procuratore Giorgio Gava, impegnati nel caso del duplice omicidio di via Abruzzo a Chirignago dove Stefano Perale, cinquantenne insegnante di inglese, sabato notte ha ucciso la russa Anastasia Shakurova, 30 anni e il fidanzato di questa Biagio Buonomo, 31 anni, della provincia di Caserta. Computer, libri e cloroformio sono stati trovati a casa di Perale, dove si è consumato il duplice delitto. Perale è reoconfesso e nelle sue intenzioni c’era la volontà di uccidere Anastasia, in passato sua allieva e con la quale ha avuto una relazione, e non tanto il fidanzato di lei.

I parenti di Biagio: «Mai più l'assassino libero»


Il computer oltre a confermare l’acquisto in rete del cloroformio e di altri oggetti “particolari” acquistati dall’uomo potrebbe consentire agli investigatori di completare la raccolta di elementi utili a dimostrare la premeditazione del delitto. Già dall’acquisto del cloroformio, si intuisce questo. Perale, infatti, acquista su internet diverse confezioni di cloroformio. Lo fa alcune settimane dopo il 29 ottobre dello scorso anno. Quel giorno il professore si presenta al Marco Polo, dove la ragazza lavora al banco accettazione di Superjet, con un mazzo di fiori per invitarla a cena. Lei dice di no e preferisce andarsene con un ragazzo che gli presenta come fidanzato. Perale si sente male e racconta ad amici prima e polizia dopo, di essere pure svenuto appena salito in auto, tanto era la sofferenza per quel comportamento della giovane. Spiega poi che da quel giorno ha iniziato a soffrire di insonnia e di una patologia cardiaca.

Doppio delitto a Mestre, attirati in una trappola: la ragazza era incinta
Investigatori sul luogo del delitto: Anastasia era incinta di 5 mesi


Il pc potrebbe consentire agli investigatori anche di capire da dove il professore abbia preso spunto per mettere a punto il progetto assassino. Infatti, nonostante non sia riuscito a portare a termine il suo progetto disfandosi dei cadaveri. Perale ha mostrato di aver studiato parecchio come uccidere la ragazza e anche il fidanzato una volta che quest’ultimo si è presentato a casa dell’assassino con lei. Voleva sbarazzarsi dei due corpi utilizzando l’auto della coppia. Ma una volta portato giù nel giardino il cadavere del giovane e tornato in appartamento per prendere quello di lei non è più riuscito fisicamente a proseguire. A questo punto ha deciso di chiamare la polizia e di confessare cosa aveva fatto.

L’ispirazione il professore la potrebbe avere avuta anche leggendo dei libri che ha sugli scaffali del soggiorno. Libri gialli e thriller notati dagli investigatori e che saranno controllati più avanti. Naturalmente controlli sono in corso anche su rapporti avuti da Perale con le sue allieve. Alcune delle quali, in passato, sono state sue ospiti nell’appartamento di via Abruzzo. Tra queste ragazze anche delle altre russe amiche di Anastasia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia