Il duomo di Mirano apre alle celebrazioni ortodosse

MIRANO. Nel duomo le messe cattoliche, nella chiesetta a fianco le funzioni ortodosse. A Mirano, ogni domenica, canti in rumeno si mescolano con preghiere in italiano, in uno dei primi e ancora rari esempi di ecumenismo reale, concreto del territorio. La parrocchia di San Michele Arcangelo ha aperto già da alcuni mesi le proprie porte alla Diocesi ortodossa romena d’Italia, scrivendo una delle pagine più belle di fratellanza cristiana locale. Le due celebrazioni religiose si svolgono ogni domenica quasi in contemporanea, a una manciata di metri l’una dall’altra e, con questi primi caldi, spesso a porte aperte. Ma non c’è fastidio, né tantomeno imbarazzo, semmai curiosità, interesse e ultimamente anche una certa familiarità.
Da tempo il parroco di Mirano, monsignor Lino Regazzo, concede alla folta comunità rumena miranese la scoletta a fianco del duomo, dove ogni domenica si celebrano le funzioni ortodosse secondo il calendario liturgico della chiesa orientale, che è diverso da quello cattolico. Una collaborazione iniziata tempo fa, con la concessione del duomo di Mirano ad alcuni funerali in rito ortodosso. Ora italiani e rumeni seguono le rispettive celebrazioni domenicali, poi a fine funzione si ritrovano sullo stesso sagrato per i saluti. A poco a poco le due comunità stanno scoprendo l’integrazione nel segno dello stesso Dio: «Cominciamo a salutarci, a scambiarci due parole» ammette una ragazza rumena. L’integrazione, in città, si materializza così nei luoghi di culto, un tempo esclusiva della Santa Romana Chiesa. Domenica scorsa, per la prima volta, il duomo di San Michele ha aperto ai fratelli ortodossi anche il foglietto parrocchiale degli avvisi. E così in un unico volantino distribuito a tutti i fedeli miranesi, hanno trovato posto sia gli appuntamenti religiosi cattolici che quelli ortodossi. È stata l’occasione, nelle rispettive messe, per ringraziare i fratelli cristiani “dell’altra” comunità. Padre Luciano Cretan Dumitru è il celebrante delle funzioni orientali nella scoletta all’ombra del campanile di Mirano. Ai miranesi cattolici si è presentato già durante le celebrazioni solenni del Natale. Ora la comunità religiosa miranese rende il favore, ospitando il momento più forte del calendario liturgico rumeno, che domenica prossima celebrerà la Pasqua ortodossa con una veglia che inizierà alle 23 di sabato, per concludersi all’alba del giorno dopo. Per tutta la settimana poi, ogni sera, la scoletta sarà destinata alle celebrazioni ortodosse, alle 18. «È bello essere insieme nella stessa fede, anche in date diverse», ha ricordato durante la messa don Lino.
Filippo De Gaspari
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