Il dramma di un padre: "La vita di un cane vale di più di quella di un essere umano?"
PORTOGRUARO. La vita di un cane vale di più di quella di un essere umano?
A porre questa drammatica domanda è Giorgio Rizzetto, il papà di Marco Rizzetto, il 23enne portogruarese deceduto il 2 maggio di due anni fa all'East Gate Park di Fossalta investito da una coppia di amanti in fuga di Ronchis.
Rizzetto ha scritto una lettera sul sito internet dell'associazione italiana famigliari e vittime della strada, diventata virale in poche ore, in seguito al clamore nazionale destato dal caso di Bellafora sopra Ticino: il sindaco del piccolo centro del milanese ha deciso di pubblicare sulla pagina facebook istituzionale del suo Comune un filmato della videosorveglianza che immortala due persone mentre abbandonano per strada un povero cane, vivo. In poche ore il video ha avuto quasi un milione e mezzo di visualizzazioni e sono scattate la caccia ai colpevoli e la gara per l'adozione dell'animale.
«Sono pienamente d'accordo di condannare per abbandono questi esseri schifosi: si parla di un anno di reclusione e di diecimila euro di multa», scrive papà Giorgio, «è giusto, queste azioni non si compiono. Devo tuttavia prendere atto con amarezza che altrettanto clamore non c'è stato per l'abbandono e il mancato soccorso per una persona umana, esanime dentro una macchina». Subito dopo l'incidente infatti nessuno soccorse il povero Marco: l'ambulanza venne chiamata solo un'ora e mezza dopo lo schianto. Nel frattempo, nessuno dei due amanti, nè l'amica dottoressa della guidatrice, andarono a verificare le condizioni del giovane.
Rizzetto nella sua battaglia è assistito da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali. Dal 6 luglio papà Giorgio è in attesa che il giudice si pronunci contro la richiesta di archiviazione proposta dal pm relativamente all'omissione di soccorso per Marco da parte di Daniele Colautto: è stata inoltre fissata per il 29 novembre l'udienza per discutere dell'ulteriore opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento per omissione di soccorso nei confronti della dottoressa Scibetta.
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