Il dolore del padre di Simone «Un incidente inspiegabile»

Scarsa visibilità, cedimento del terreno o un guasto le possibili cause della tragedia Indagini affidate allo Spisal. Maxischermi alla Brussa venerdì per il funerale 
Rosario Padovano

CAORLE

Rosario domani alle 20 a Lugugnana e maxi schermi venerdì alla Brussa per il funerale, alle 16.30, di Simone Pacchiega, deceduto per un drammatico incidente sul lavoro avvenuto a Vallevecchia, nell'omonima azienda di Veneto Agricoltura, lunedì. Pacchiega, che avrebbe compiuto 28 anni a novembre, potrebbe essere stato tradito da un violento acquazzone, mentre tagliava l'erba sull'argine, ed essere finito in acqua, sul canale Baseleghe, rovesciandosi col mezzo agricolo, per colpa della visuale non ottimale.

Il drammatico incidente sul lavoro è stato il terzo dagli esiti mortali accaduti nello stesso giorno, dopo quello capitato a Forlì ed Avellino.

In tutte le strutture di Veneto Agricoltura hanno issato la bandiera a mezz'asta come forma di solidarietà verso la famiglia.

Fabio Pacchiega, il padre di Simone, è un uomo forte che sta provando a reagire. Ieri ha pronunciato poche parole, tra una visita e l'altra nell'abitazione di Brussa dove Simone abitava e in centinaia sono venuti a porgere le condoglianze. «È un incidente che non so spiegarmi» ha riferito ieri «davvero non saprei cosa aggiungere. Non so come possa essere accaduto».

Il campo delle ipotesi comprende, oltre alla scarsa visuale, un guasto del mezzo agricolo o un cedimento del terreno. Finito sotto il trattore nel canale Baseleghe, Simone è morto annegato: lo ha stabilito l'ispezione avvenuta alle 19 di lunedì sera circa, eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli, chiamato per conto della Procura dai carabinieri della stazione di Villanova di Fossalta di Portogruaro, che hanno condotto la prima parte degli accertamenti.

Lo Spisal entro poco tempo consegnerà la propria relazione alla Procura di Pordenone. Innumerevoli i ricordi di amici e autorità.

La società Asd Polisportiva Giussaghese ha ricordato con queste nobili parole (citando il poeta Ugo Foscolo) la figura di Simone, dirigente del sodalizio gialloblu attualmente.

«Ciao Simone, come vedi abbiamo tardato un po' a farci sentire, ma non è stato facile metabolizzare quello che è successo. Hai iniziato a tirare i primi calci al pallone da noi, ti abbiamo visto crescere fino a diventare un uomo, hai deciso di smettere con il calcio giocato troppo presto. Ma non appena ti è stato chiesto di entrare a far parte della nostra Famiglia come dirigente, non hai esitato un attimo. Ci hai detto "e dove volete che vada, certo che rimango a dare una mano, è casa mia". Eri e resterai un bravo ragazzo, un ragazzo di altri tempi, con dei valori sani anche grazie agli insegnamenti dei tuoi nonni, per te un modello di vita. Purtroppo la notizia della tua tragica scomparsa ci ha devastato l'anima e la mente, ci ha spezzato il cuore. Non ci sono parole. Quanta eredità d'affetto hai lasciato. E per far nostre le parole di un grande poeta "solo chi non lascia eredità d'affetto poca gioia avrà nell'urna". Il cielo da ora sarà sempre più giallo-blu».

Conosce bene la famiglia il presidente della Pro Loco di Portogruaro e allenatore di calcio, Gabriele Verri. «Inaccettabile, inspiegabile, ingiusto destino per una famiglia invidiabile per unità, altruismo e cordialità. Chi li conosce sa che queste non sono assolutamente parole di circostanza... condoglianze Fabio a tutta la tua famiglia di cui Simone era degna».

Lutto anche per i carabinieri. La fidanzata Anna è infatti figlia di un militare dell'Arma. —



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