Il dolore a Scorzè «Ci hai lasciato troppo presto»

Dolore e sconcerto a Scorzè ma anche in rete per la tragica morte di Angelo Paolozzi, ucciso a 37 da una scarica elettrica mentre lavorava a una cabina di trasformazione. Ieri è stato un altro giorno di raccoglimento nell’appartamento di via Moglianese dove Paolozzi viveva con la moglie Ilenia e i tre figli, di 18, 17 e 6 anni. Ma è soprattutto l’unità e la solidarietà della famiglia allargata di Paolozzi, originaria del Sud Italia, a essere emersa subito nelle ore successive alla tragedia.
Una famiglia ampia e sparsa in ogni angolo di Italia: tutti, saputo cos’era accaduto, hanno voluto partecipare al dolore di moglie e figli. Chi ha potuto è partito per raggiungere Scorzè e stringersi a loro, altri hanno partecipato al cordoglio in internet o per telefono. A prevalere è l’incredulità: «Perché ci hai lasciato così zio?» si chiede la nipote Fabiola, «non credo ancora a quello che è successo, stanno tutti male, ti amiamo e resterai sempre nei nostri cuori». «Torna zio, fallo per noi, per la zia Ilenia e per i tuoi figli», aggiunge l’altra nipote Lorena, «non dovevi morire, eri ancora giovane. Guardando mio padre mi ricorderò sempre di te, mi mancherai tanto». Ancora: «Ciao cuginetto, stai volando verso tuo papà e il mio, abbracciali anche per me» scrive Angela.
Al cordoglio della famiglia si uniscono anche i colleghi: «Abbiamo lavorato assieme tante volte», è il commento di uno di loro, «l’ultima la settimana scorsa. Non avrei mai pensato che una tragedia simile potesse colpire la nostra azienda. Ora penso alla famiglia». Luca aggiunge: «Un pensiero alla famiglia, troppo acerba per restare senza padre e marito».
Filippo De Gaspari
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