Il Dna e le impronte di Dekleva sul ticket del casello autostradale
MARCON. Le impronte digitali e il dna di Renzo Dekleva su un biglietto dell’autostrada, proprio lungo il tratto che l’informatore farmaceutico avrebbe percorso per andare a occultare il cadavere della moglie, Lucia Manca. La Procura di Venezia ha in mano una carta che potrebbe essere determinante per incastrare definitivamente Dekleva, il cinquantaquattrenne di Marcon accusato di aver ucciso la moglie, Lucia Manca, per poi nascondere il suo cadavere sotto un viadotto a Cogollo del Cengio, in provincia di Vicenza. Il corpo della donna, già in avanzato stato di decomposizione, fu ritrovato il 6 ottobre del 2011, a tre mesi di distanza dalla sua misteriosa e inspiegabile scomparsa. Ora quella che potrebbe diventare una prova schiacciante è uscita dalla “bocchetta” del casello di Piovene Rocchette: si tratta del biglietto del tratto d’autostrada che, secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe percorso la notte del delitto, tra il 7 e l’8 luglio del 2011, proprio per recarsi nel luogo dove ha occultato il cadavere. I carabinieri lo hanno trovato passando al setaccio centinaia di biglietti del casello di Piovene Rocchette conservati alla Società autostrade. Gli accertamenti tecnici, secondo elementi raccolti dai carabinieri il 31 gennaio, giorno del suo arresto, confermerebbero che le impronte digitali su quel cartoncino sarebbero compatibili con quelle di Renzo Dekleva, così come il dna ricavato da alcune gocce di sudore delle mani dell’uomo. Il biglietto sarebbe stato lasciato alle 2.10 del mattino al casello di Piovene Rocchette, a pochi chilometri (circa 5) da Cogollo del Cengio. Altro indizio pesante: il telefonino di Dekleva ha agganciato la cella di Rubano (località sempre compatibile con il tragitto) pochi minuti prima delle 2.
L’indagato, confidandosi con un’amica dopo la scomparsa della moglie, ha sempre negato di aver percorso quella strada. Per la precisione, aveva ammesso di essersi messo al volante in quella direzione, con l’intenzione di raggiungere la casa a Folgaria per recuperare una macchina fotografica dimenticata, ma aveva assicurato di aver fatto marcia indietro prima di arrivare a destinazione. Quel biglietto dell’autostrada potrebbe far crollare il suo castello. Secondo l’accusa non ci sono dubbi: Renzo Dekleva avrebbe ucciso la moglie dopo un litigio, avrebbe caricato il suo cadavere in auto e l’avrebbe poi scaricato in un bosco del Vicentino, lasciando che il tempo (e gli animali) lo facessero sparire. Secondo l’accusa, Lucia Manca sarebbe stata uccisa perché aveva scoperto che il marito intratteneva da tempo una relazione extraconiugale con una donna di Treviso. Dekleva ha anche altri guai con la giustizia: oggi sarà in aula con l’accusa di false attestazioni, si spacciava per medico pur non avendo la laurea.
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