Il distretto degli alberghi: il Leonardo Royal è pronto al via

Il quattro stelle superiore della catena israeliana. Fattal sta selezionando il personale: apertura a giugno
Foto Agenzia Candussi / Chiarin / Mestre via Ca' Marcello / MESTRE VEDUTE CANTIERI HOTEL VIA CA'MARCELLO
Foto Agenzia Candussi / Chiarin / Mestre via Ca' Marcello / MESTRE VEDUTE CANTIERI HOTEL VIA CA'MARCELLO

MESTRE. Siamo entrati dentro il grande cantiere del distretto alberghiero di via Ca’ Marcello, 72 milioni di investimenti. L’inaugurazione dei quattro alberghi, tutti di catene straniere, è messo in agenda attorno al 15 giugno con una grande inaugurazione.

Foto Agenzia Candussi / Chiarin / Mestre via Ca' Marcello / MESTRE SOPRALLUOGO CANTIERE LEONARDO ROYAL HOTEL.
Foto Agenzia Candussi / Chiarin / Mestre via Ca' Marcello / MESTRE SOPRALLUOGO CANTIERE LEONARDO ROYAL HOTEL.

E incontriamo Andrea Doria, general manager del Leonardo Royal Hotel, terza apertura in Italia della catena del gruppo israeliano Fattal. L’hotel, un quattro stelle superior, conta 244 stanze, cinque suites e a piena occupazione ospiterà 500 persone. La catena punta anche sul servizio personalizzato per donne viaggiatrici. «Il Royal è la categoria superiore del nostro brand», ci spiega Doria. «Il terzo, dopo i due di Milano, importante per allargare la presenza in Italia».

Foto Agenzia Candussi / Chiarin / Mestre via Ca' Marcello / MESTRE SOPRALLUOGO CANTIERE LEONARDO ROYAL HOTEL.
Foto Agenzia Candussi / Chiarin / Mestre via Ca' Marcello / MESTRE SOPRALLUOGO CANTIERE LEONARDO ROYAL HOTEL.


Le selezioni del personale sono in corso e gli operai lavorano per preparare gli allestimenti delle camere. A fianco del Leonardo, verso la stazione, c’è il silos parcheggio. A destra, il “7Day” della catena cinese Plateno. Verso la sede dei sindacati, il palazzo dell’apart-hotel di Stay city con parcheggio proprio. L’ultimo edificio è l’ostello di Wombat’s.

Tutto il grande cantiere è in fermento. Ultimati gli edifici, gli operai si concentrano su rifiniture e dettagli: la grande piazza illuminata, lo spazio giochi per i bambini, la grande fontana. Via Ca’ Marcello ha una pavimentazione insolita.

«Spero che i mestrini vengano a vivere questa zona perché questo distretto non vive solo di turisti ma anche di cittadini», spiega Doria. «Qualcuno lo ha capito e investe. Sono arrivati gli uffici di Hertz e Avis. La pizzeria da Michele si è ingrandita. Segnali che fanno ben sperare».

Entriamo nell’albergo in allestimento: al pianterreno il grande salone a vista con il check-in per i clienti, a fianco del bar e del ristorante con cucina a vista, per 185 posti. L’unico dell’area. «Tutto il pianoterra è pensato per essere vissuto, ci porteremo dj-set e apriamo le porte a tutti, anche alla popolazione, facendone un luogo di vita cittadina mescolando residenti a turisti e ai viaggiatori per affari», spiega Doria. «La politica dei prezzi», prosegue il manager, «sarà di qualità. Non possiamo applicare le stesse tariffe di Venezia e dovremo stare attenti alla stagionalità ma la nostra clientela non è quella degli ostelli». Il prezzo di una camera sarà superiore; del resto la catena punta sul ramo business e corporate, uomini e donne d’affari che viaggiano molto. «Porteremo qui i nostri clienti, senza toglierne agli altri e senza gare al ribasso», precisa il manager.

La questione trasporti, che allarma, trova immediate risposte. Doria spiega: «Il ponte della Libertà è intasato dal punto di vista automobilistico. Noi cercheremo di scoraggiare chi vuole arrivare a Venezia in questo modo. Con il passaggio che conduce dalla piazza al binario 1 della stazione, li spingeremo ad andare a Venezia col treno, lasciando l’auto nel parcheggio qui a fianco (a prezzi più abbordabili del Tronchetto). Altrimenti c’è il nostro servizio transfert per Venezia e per l’aeroporto».

Visite al centro storico ma anche all’entroterra metropolitano, avverte. «Proporremo ai clienti anche visite nelle zone del Prosecco oppure una gita a Cortina usando i bus Flixbus che in stazione, a due passi».

Per Mestre, dice Doria, è una occasione di rilancio. «Per non sbagliare, Mestre non si deve chiudere. È stata il satellite dormitorio di Venezia e il dormitorio di Marghera. Oggi si può ritagliare uno spazio illuminato di satellite di Venezia. M9 è una grandissima opportunità e vogliamo stringere un accordo di collaborazione per portare i nostri clienti a visitarlo. C’è anche la crisi del commercio, ma ora serve davvero reagire». —


 

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