Il “corvo” incastrato dalla perizia sulla stampante: ecco i retroscena

Venezia: a casa del principale indagato sono stati trovati volantini e manoscritti, in due verso il rinvio a giudizio. Sotto esame anche il ruolo di D’Antiga

VENEZIA. Due indagati, ma con profili molto diversi tra loro. Un vero e proprio corvo, secondo l’indagine, e un aiutante che però solo in una occasione, lo scorso agosto, si sarebbe reso complice di aver attaccato alcuni volantini diffamatori contro il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Il sostituto procuratore di Venezia Massimo Michelozzi ha chiuso in questi giorni l’indagine che da mesi agita la chiesa veneziana.

L’atto di chiusura indagini, che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato agli avvocati difensori di due milanesi: Enrico Di Giorgi, 75 anni e Gianluca Buoninconti, 54 anni. Entrambi sono accusati di diffamazione. Ma in particolare dietro le affissioni diffamatorie che portavano sempre la firma di Fra.Tino avvenute a Venezia tra gennaio e agosto del 2019 ci sarebbe il 75enne.

Di Giorgi, milanese con casa vicino a San Marco, ex dirigente della Montedison di cui era capoufficio delle relazioni esterne e sindacali, è un grande amico di don Massimiliano d’Antiga, il prete allontanato dalla parrocchia di San Zulian dal patriarca Moraglia. Non solo ne è amico, ma lo aiuta come testimone e lo accompagna nella causa aperta nei suoi confronti dal Vaticano dopo l’opposizione al trasferimento deciso nel dicembre del 2018.

Venezia. “Corvi” della Chiesa, c'è anche un ex dirigente Montedison
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 13.04.2020.- Messa di Pasqua in Basilica di San Marco. Patriarca Francesco Moraglia, Sindaco Luigi Brugnaro, Prefetto Vittorio Zappalorto.

Don D’Antiga per ora non è indagato anche se sul suo ruolo bisognerà fare luce, per rispondere a una domanda: potrebbe essere stato lui a suggerire i contenuti dei volantini? Sul fatto che Di Giorgi sia il corvo invece gli investigatori hanno pochi dubbi, grazie a una serie di riscontri che negli ultimi mesi hanno messo al posto giusto le tessere del puzzle.

I carabinieri del centro storico e del nucleo operativo della compagnia sono arrivati a lui grazie all’analisi e allo studio di ore e ore di filmati degli impianti di videosorveglianza pubblici e privati della città . Frammenti di immagini nelle quali si vede il 75enne muoversi, di notte, attaccando i volantini contro Moraglia e i suoi collaboratori. Non solo.

La sua casa vicino a San Marco è stato sottoposta a perquisizione e al suo interno sono stati trovati appunti manoscritti, volantini analoghi a quelli affissi, lo stesso nastro adesivo, oltre a numerosi supporti informatici che sono stati sequestrati e affidati dalla Procura della Repubblica di Venezia ad un consulente tecnico per estrapolarne il contenuto. Dall’analisi dei dati sono emersi anche ripetuti contatti tra Di Giorgi e don D’Antiga che, come racconta un investigatore, comunicavano tra di loro in modo criptico.

Questo emerge anche dal materiale informatico sequestrato. Sottoposta a perizia anche la stampante in casa del 75enne, che è risultata compatibile con i caratteri dei volantini stampati e affissi per la città. Il ruolo del 54enne Gianluca Buoninconti, tecnico informatico, stando a quanto emerso, sarebbe limitato all’aver accompagnato un giorno, in agosto, il 75enne ad attaccare i volantini.

Anch’egli poi sarebbe stato ripreso poi da una telecamera di sorveglianza vicino al teatro la Fenice. I due, negli interrogatori disposti dalla procura prima di arrivare alla chiusura delle indagini, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. —


 

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