Il controllo di vicinato fa boom In centro raccolte cento adesioni
I residenti del centro entrano a pieno titolo a far parte del controllo di vicinato. Oltre cento adesioni sono state consegnate mercoledì sera al coordinatore del progetto di controllo del comune di Venezia, il consigliere Enrico Gavagnin, durante la riunione che si è svolta nel municipio di via Palazzo e che riguardava, nello specifico, la zona centrale di Mestre. E dunque le strade limitrofe a piazza Ferretto, via Palazzo, via Torre Belfredo, via Einaudi, dove, nonostante tutto, avvengono episodi di microcriminalità nonché furti e dove le persone desiderano essere sicure e per questo sono disposte a mettersi in gioco.
All’incontro, oltre a Gavagnin, erano presenti il comandante della polizia municipale, Marco Agostini, e Antonella Chiavalin che di recente, assieme ad Alberto Gatti, ha incontrato il ministro Alfano proprio su questa tematica e che sta partecipando tutti gli incontri per formare, se così si può dire, le tante persone che decidono di partecipare.
Antonella Chiavalin, tra l’altro, è stata appena nominata responsabile regionale del controllo di vicinato. Con lei Davide e Irene, che l’hanno affiancata. «Adesso», spiega, «doppiamo mappare, suddividere la zona e formare i gruppi che si metteranno in contatto via smartphone. È un modo, come dico sempre, per ricostituire il senso di comunità. L’aspetto interessante della vicenda è che in questo nuovo gruppo che sta nascendo in centro ci sono anche commercianti interessati a partecipare, una novità per noi. A Treviso, ad esempio, si sta già sperimentando il controllo tra negozianti, un’esperienza nuova ma allo stesso tempo positiva: significa che c’è il bisogno di salvaguardarsi giocando sulla prevenzione. L’idea sarebbe di coinvolgerli assieme ai cittadini, creando delle chat miste per far lavorare in sinergia le persone».
«Il commerciante», chiarisce Gavagnin, «è il primo osservatore della sua zona, in questo senso si aprono molte prospettive e dimensioni diverse e per questo daremo vita a chat miste. Noi intendiamo lavorare sul degrado visibile, quello del controllo del vicinato tout court e su quello non visibile, coinvolgendo gli amministratori di condominio che ricevono le segnalazioni dai loro inquilini e che ci ragguagliano sul sovraffollamento abitativo, sullo spaccio in casa, la prostituzione, tutte problematiche che incidono sul degrado del quartiere, poi attraverso un ufficio che stiamo mettendo in piedi, indirizziamo le segnalazioni ai vari assessorati. Dobbiamo arrivare ad aggiungere alla parola controllo di vicinato l’aggettivo “buon” vicinato, questo è il salto di qualità». Il 21 novembre incontro pubblico a Villaggio Pertini, in sala parrocchiale, il 28 alla Cipressina.
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