Il congresso Cgil chiude senza l’intesa sul nuovo segretario
Il quarto congresso della Cgil Metropolitana di Venezia si è chiuso ieri sera a tarda notte con un’altra maggioranza “bulgara” di voti per il documento finale che approva la relazione del segretario uscente, Roberto Montagner e la mozione congressuale «Il lavoro decide il futuro» della segretaria generale nazionale, Susanna Camusso. Astenuti solo i delegati della Fiom – perché contrari al recente accordo interconfederale sulla rappresentanza sindacale firmato anche dalla Cgil –, contrari 8 delegati che hanno votato il documento alternativo che sostiene la mozione congressuale di Giorgio Cremaschi. Concluso il congresso i delegati hanno votato i documenti congressuali e discusso e poi votato i nomi dei nuovi membri del direttivo che sono stati ridotti a 83 .
Solo a tarda notte il direttivo neo eletto ha affrontato lo spinoso nodo dell’elezione del nuovo segretario generale, che succederà all’uscente Roberto Montagner al quale la Fiom ha inutilmente chiesto di ricandidarsi. La proposta della leader Susanna Camusso è di eleggere a capo della Cgil Metropolitana di Venezia il segretario regionale uscente, Emilio Viafora, ma sul suo nome molti hanno continuato a manifestare la loro opposizione parlando di una «scelta calata dall’alto». Soltanto oggi sarà possibile sapere se il nuovo direttivo della Cgil sarà riuscito a leggere il nuovo segretari ogenerale senza spaccarsi , come è successo col precedenti congressi.
La Camusso ha chiuso il dibattito, davanti a oltre 400 delegati e dirigenti sindacali riuniti all’hotel Ramada, difendendo il nuovo accordo interconfederale sulla rappresentanza sindacale nella aziende, invitando tutti ad una serissima riflessione interna sulla necessità di «rendere effettiva, partecipata e democratica la presenza nel territorio, non limitandosi ad attivi e direttivi dei delegati e quadri dei pensionati, ma sperimentando forme, anche nuove, di partecipazione e protagonismo per recuperare la partecipazione alla vita del sindacato dei lavoratori precari e delle nuove figure di lavoratori degli appalti, come quelle delle pulizie nelle scuole che abbiamo, colpevolmente, lasciato soli».
Nel documento finale si ribadisce pieno sostegno alla nascente Città Metropolitana – che prenderà il posto dell’amministrazione provinciale che dal prossimo giugno sarà sciolta per sempre – che: «partendo dai quei punti di forza che l'Ocse da anni ci riconosce e allargandoli a Padova e Treviso, la Città Metropolitana proietterebbe Venezia tra le città più importanti d'Europa, dove non solo il turismo, ma l'arte, la cultura e i saperi, possono moltiplicare la capacità attrattiva dell'intera Area, il sistema logistico e portuale dell'alto Adriatico, l'aeroporto Marco Polo con l'integrazione degli aeroporti di Treviso e Verona, così pure il Sistema Ferroviario Metropolitano regionale che stiamo aspettando da 20 anni, in grado di collegare Venezia, Padova e Treviso in un sistema intermodale e integrato di mobilità». L’altra grande priorità ribadita nel documento finale è l’attivazione di un «Tavolo Metropolitano per il Lavoro aperto alle associazioni, alla scuola e all'università, agli studenti» attraverso il «rilancio del confronto con Cisl e Uil e con le forze economiche e produttive, da Confindustria, alle Piccole Imprese, alla Cooperazione».
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