Il confronto: atti liberamente consultabili in altri Comuni
VENEZIA. Trasparenza, Venezia quasi isolata. Nonostante Ca’ Farsetti faccia riferimento alla necessità di ottemperare alle prescrizioni del Garante della privacy, per giustificare la limitazione a soli 15 giorni della visibilità on line sull’Albo pretorio delle delibere di giunta e delle determinazioni dirigenziali, le altre amministrazioni comunali del Veneto si comportano - quasi tutte - diversamente.
Per i cittadini di queste amministrazioni è infatti possibile consultare agevolmente e senza limiti di durata sul sito web del loro Comune delibere e determine, anche di vecchia scadenza. Così avviene, ad esempio, per il Comune di Treviso, ma anche per quello di Vicenza e di Belluno, per restare ai Comuni capoluogo. Ma anche Comuni dell’area veneziana, come ad esempio Scorzè, Dolo, Mirano, Chioggia, Musile di Piave, indipendentemente dal colore politico della maggioranza che le guida, consentono la maggiore trasparenza possibile sugli atti della Pubblica amministrazione, indipendentemente dalle prescrizioni del Garante della privacy, che dovrebbero valere anche per loro e non solo per il Comune di Venezia.
Fanno eccezione, tra i Comuni veneti maggiori, Padova e Verona. Le amministrazioni veronese e patavina si comportano infatti come sta facendo da qualche giorno anche quella veneziana e consentono la visione degli atti all’Albo pretorio solo per 15 giorni. Altrimenti c’è per il cittadino la richiesta di accesso agli atti, indicando gli estremi della delibera o della determina che intende consultare e con una procedura burocratica né rapida né semplice. Tutt’altra cosa dal controllo quotidiano on line degli atti della giunta, fino a qualche giorno fa possibile anche a Venezia. (e.t.)
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