Il Concerto di Capodanno alla Fenice dedicato a Venezia
Cinque date già tutte sold out. In programma una prima parte orchestrale e una seconda dedicata al melodramma. Il direttore sarà il maestro coreano Myung-Whun Chung: "Un sogno lavorare qui"
Il maestro coreano Myung-Whun Chung
VENEZIA. Sarà il pluripremiato maestro coreano Myung-Whun Chung il direttore del Concerto di Capodanno 2018 del Teatro la Fenice di Venezia, giunto alla quindicesima edizione. Il concerto sarà proposto in cinque date (già tutte sold out), a partire da stasera, giovedì, alle 20, fino all'1 gennaio alle 11.15. La seconda parte del concerto del 1 gennaio sarà trasmessa in diretta da Rai1 a partire dalle 12.20.
"L'aria "Nessun dorma", ha dichiarato il sovrintendente, Fortunato Ortombina, "esorterà il pubblico a sintonizzarsi in televisione". Il concerto, che sarà diffuso in tutto il mondo da RaiCom, verrà riproposto lo stesso 1 gennaio in differita parziale alle 18.20 su Rai5 e alle 20.30 su Radio3 e in differita integrale il 10 febbraio, alle 8.45 e alle 18.45, su Rai5.
Creato dopo la riapertura del Teatro nel 2003, lo spettacolo sarà quest'anno, come ha sottolineato Ortombina, «dedicato al teatro d'opera e all'Italia, Paese che ha dato i natali di questo genere. Dopo una prima parte esclusivamente orchestrale (la sinfonia "Dal nuovo mondo" di Dvorak), la seconda parte, incentrata sul melodramma, sarà poi particolarmente dedicata a Venezia, attraverso autori e opere nate, ambientate o in particolare relazione con questa città e questo teatro».
Il programma prevede arie, passi corali e ouverture di Bizet, Verdi, Offenbach, Puccini, Ponchielli e Rossini, che saranno eseguite dall'Orchestra e coro del Teatro La Fenice del maestro Claudio Marino Moretti, mentre i solisti saranno il soprano Maria Agresta e il tenore Michael Fabiano. Nella diretta televisiva verranno proposti alcuni balletti realizzati in palazzi veneziani dal corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, con etoile Eleonora Abbagnato e Benjamin Pech. «Il programma - ha detto Chung - è stato fatto da Ortombina al cento per cento: mi ha lasciato fare musica, concentrandomi sullo studio del programma senza pensare ad altre cose. Questo è per me un teatro speciale e posso dire che forse amo l'Italia più di tanti italiani, per cui lavorare qui è un sogno e non posso dire che grazie per avermi dato questa opportunità».
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