Il concerto del pianista sospeso «Quando suono così sono libero»
«Suonare “Volare” volando davvero, è il massimo della vita!». È stato questo il brano che ha emozionato di più Paolo Zanarella, il padovano conosciuto come il pianista fuori posto, che ieri mattina ha suonato, sospeso sul Canal Grande, accompagnato dal Vocal Ensemble Blubordò diretto da Alessandra Pascali, posizionato su una chiatta davanti all’Erbaria di Rialto. La performance è stata realizzata ieri alle 11, in uno degli scorci più suggestivi di Venezia, a pochi metri dal Ponte di Rialto. Tantissime persone, sedute lungo la riva, hanno seguito fino all’ultima nota lo spettacolo, lasciandosi contagiare dal ritmo esplosivo dei gospel. Dal tradizionale “Oh Happy Day” al classico “Hallelujah”, passando per “Rolling in the Deep” di Adele, fino a “We are Family”, la musica si è diffusa nell’aria, attirando sempre più persone che, dopo pochi minuti, hanno iniziato a battere le mani, partecipando al concerto.
L’anno scorso l’evento era stato fatto in Punta della Dogana, lontano dalla gente: «Quest’anno è stato ancora più bello», ha commentato il pianista, «perché le persone hanno partecipato, ballato e non si sono mai spostate. Io vedevo tutto da lassù, è stupendo suonare sospesi, ogni volta sento quello che chiamerei libertà».
Ieri mattina Zanarella è arrivato a Venezia e ha caricato il suo pianoforte in una chiatta e lo ha portato a Rialto. Quando gira nella terraferma lo porta nel suo camioncino, ma a Venezia ha sempre avuto problemi: «Per colpa di una legge comunale», ha raccontato, «non si possono suonare pianoforti all’esterno, ma solo negli spazi interni». Una norma assurda, per il pianista, che lo costringe a non potersi esibire in una delle città che ama di più: «Il mio sogno sarebbe suonare in Piazza San Marco», ha detto, «ma quando ho provato a farlo mi stavano per sequestrare il pianoforte, quindi sono scappato». Lui e il suo pianoforte hanno girato per 220 mila chilometri: «Il mio piano ha vinto il Guinness dei primati», spiega. «In genere il pianoforte non si sposta per oltre 200 chilometri!».
Zanarella ama suonare tra la gente: tutto è iniziato nel 2009, quando i teatri hanno iniziato a svuotarsi.
«Da allora suono in strada e intercetto quelle persone che non andrebbero mai a teatro, ma che si fermano ad ascoltare. Per me è una gioia ed è la forza della musica». (v.m.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia