Il Comune taglia 2 milioni sulle entrate del Casinò
La riduzione è legata al calo costante degli incassi della casa da gioco Parte dei minori introiti saranno recuperati riducendo i compensi alla società
Il Comune taglia di due milioni di euro i proventi previsti nel bilancio 2017 legati alle entrate dal Casinò, prendendo atto della costante riduzione degli incassi della casa da gioco negli ultimi mesi, proseguita anche a ottobre. Lo fa con la variazione al bilancio di previsione 2017-2019, licenziata in questi giorni. Sarebbero oltre 5 i milioni di euro fino ad oggi incassati in meno dalla casa da gioco rispetto al budget previsto dalla società. Ma il taglio sarà relativamente “indolore” per le casse di Ca’ Farsetti, perché l’Amministrazione lo scaricherà quasi tutto sulle spalle dello stesso Casinò: prevista infatti una riduzione di un milione e 650 mila euro complessivi al compenso lasciato alla Cdv Gioco, la società che gestisce le sedi di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera.
All’inizio di luglio, con l’assestamento del bilancio 2017, Ca’ Farsetti aveva già rivisto al ribasso le stime degli incassi della casa da gioco per l’anno in corso. Prendendo atto della situazione che si stava verificando, anche con gli scioperi in atto, il Comune aveva infatti abbassato prudentemente da 96 milioni a 94 milioni di euro gli incassi previsti per il Casinò nel 2017, con una diminuzione di circa il 2 per cento. Ora evidentemente, si prevede l’ulteriore riduzione, con il taglio conseguente delle entrate, riversato quasi interamente sul bilancio della casa da gioco. Va ricordato che in base alla convenzione stipulata con la società della casa da gioco, al Comune restano il 25 per cento degli incassi complessivi dell’annata. Domani intanto riprenderà la trattativa tra i sindacati, l’azienda e il Comune sul nuovo contratto collettivo aziendale di lavoro del Casinò, già adottato unilateralmente dall’Amministrazione a luglio, ma sul quale ora si è riaperta la discussione, con Ca’ Farsetti disponibile a trattare anche sulla parte economica. Delle due case da gioco quella veneziana è risultata la più penalizzata dalle agitazioni, con un calo degli introiti che prosegue praticamente dall’inizio dell’anno. Ca’ Vendramin Calergi ha attualmente uno sbilancio annuo tra costi e ricavi di circa 18 milioni. E va ricordato che nel Piano d’azione elaborato dal Comune d’intesa con il Casinò, che prevede tagli e risparmi, c’è anche - in caso di forte sbilancio economico - lo scenario peggiore della chiusura di Ca’ Vendramin Calergi con esuberi che potrebbero riguardare fino a 150 dipendenti. Scenari che nessuno ha più evocato negli ultimi, difficili mesi di trattative tra Comune, azienda e sindacati, ma che a fine anno potrebbero tornare d’attualità.
E critica gli investimenti previsti su Ca’ Noghera il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi. «Gli interventi in corso a Ca’ Noghera» dichiara «con una spesa per la sola struttura di 6 milioni, sono di fatto soldi pubblici sprecati per un
face lifting
di una struttura ormai dispersa e isolata nella campagna. A poco serviranno anche le nuove macchine da gioco acquistate. Ciò che serve è invece un vero rilancio del Casinò nella Cittadella del gioco e del divertimento che deve nascere nel Quadrante di Tessera accanto al necessario stadio di calcio, come previsto dal Pat».
Enrico Tantucci
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