Il Comune spegne di notte 557 lampioni
CEGGIA. Oltre 430 mila euro di tagli ai trasferimenti dallo Stato, peraltro ancora da quantificare in via definitiva, senza contare l’ulteriore calo delle entrate. E così, per far quadrare i conti, il Comune di Ceggia ha deciso di spegnere, dopo l’una di notte, 557 lampioni. Il provvedimento è contenuto nel bilancio 2013 che il Consiglio ha approvato a maggioranza, su proposta dell’assessore Graziella Malocco. Oltre che l’illuminazione stradale, la «spending review» riguarderà la manutenzione del verde (di cui si faranno carico gli operai comunali) e altri settori di spesa. Per contro si riuscirà a mantenere immutati gli investimenti per il sociale (alcune voci sono in leggero aumento) e tenere ferme le aliquote Imu (0,40% per la prima casa, se si pagherà), Irpef e le altre imposte. Lo spegnimento dei lampioni dovrebbe scattare dalla notte tra martedì e mercoledì. È una misura, ipotizzata dal governo Monti, già adottata altrove da alcuni comuni. Il meccanismo è stato illustrato in aula, a seguito della richiesta di chiarimenti da parte di Dal Ben (Lega). Nelle ore serali saranno accesi tutti gli 855 punti luce del paese. Poi, dall’una, se ne spegneranno 557, mentre le restanti 298 lampade rimarranno accese. «Saranno rispettati i criteri di sicurezza stradale. Rimarranno accese le lampade negli incroci, nelle curve, nei parcheggi, nelle piazze e nei punti sensibili», assicura Vidali. «I Comuni si trovano ad approvare bilanci in una situazione disastrosa, con tagli ai trasferimenti e l’incertezza normativa su alcune voci fondamentali. È un miracolo se siamo riusciti comunque a fronteggiare la situazione, garantendo servizi di qualità ai cittadini», commenta il sindaco Massimo Beraldo.
Giovanni Monforte
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