Il Comune si appella a Mattarella per bloccare il deposito di gas
Chioggia chiede al presidente della Repubblica un incontro con i ministri responsabili e di annullare il decreto ministeriale che autorizza il cantiere. Verifiche sul secondo accesso
CHIOGGIA . Appello al presidente della Repubblica per fermare l’impianto gpl di Punta Colombi. L’amministrazione comunale ha deciso di puntare al massimo vertice dello Stato per chiedere l’annullamento del decreto interministeriale del 26 maggio 2015 che diede il via libera al cantiere. Al presidente Sergio Mattarella si chiede, nell’immediato, un’intercessione per un’udienza con i ministri dello Sviluppo economico (Mise), delle Infrastrutture e dei Beni culturali a cui da un anno e mezzo gli amministratori chiedono un appuntamento senza successo.
L’idea di appellarsi al Quirinale è nata dopo l’ordine del giorno approvato all’unanimità nell’ultimo Consiglio comunale in cui, su proposta della Lega, si è deciso di organizzare una manifestazione di protesta a Roma davanti la sede del Mise. «Da subito abbiamo precisato», spiega il vicesindaco Marco Veronese, «che la missione a Roma ha un senso se oltre a manifestare il dissenso della città riusciamo a ottenere un confronto con chi ha deciso che questo impianto si facesse a Chioggia. Striscioni e cartelli vanno bene, ma senza un incontro la protesta non porterà a nulla. È da un anno e mezzo che chiediamo ai ministri di riceverci per rispondere ai moltissimi quesiti che abbiamo posto in tutte le nostre lettere. Non abbiamo mai avuto alcun tipo di riscontro».
Ora l’amministrazione alza l’asticella e punta ancora più in alto. «L’appello a Mattarella è l’ennesimo atto dell’amministrazione comunale per provare a bloccare il deposito gpl», spiega Veronese, «sappiamo benissimo che difficilmente produrrà atti concreti, ma è assolutamente necessario formalizzare queste volontà, tra l’altro condivise da tutte le forze politiche presenti nel Consiglio comunale. Nella lettera chiediamo un incontro preventivo con il presidente Mattarella e con i ministri delle Infrastrutture, Graziano Delrio, dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e dei Beni culturali, Dario Franceschini, per far comprendere nel dettaglio l’incompatibilità dell’ambiente lagunare e del centro urbano di Chioggia con il sito individuato per il deposito».
Veronese annuncia anche che sono in corso verifiche sull’area in cui la Costa Bioenergie sta costruendo il secondo accesso al cantiere. «Gli uffici», spiega il vicesindaco, «stanno ripercorrendo a ritroso tutte le istanze che sono state presentate su quell’area per capire se la società abbia la disponibilità del tratto. La ditta continua a dire di poter aprire il secondo varco utilizzando il decreto ministeriale che funge da autorizzazione unica, ma un conto è l’autorizzazione a aprire un varco e un altro la concessione sull’area. Sono due pratiche distinte. Stiamo approfondendo la questione per avere un quadro esatto che ci permetta poi di assumere eventuali contromisure». Della ricostruzione si sta occupando il dirigente all’Urbanistica Giovanni Favaretto.
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