Il Comune sceglie Martin due manager per il Casinò

È nell’inchiesta della Corte dei Conti sulla ristorazione nella sanità padovana In arrivo l’aumento di stipendio di 22 mila euro per l’altra presidente Bramezza

Il Casinò ha i nuovi presidenti delle sue due società, che prendono il posto del dimissionario Massimo Miani. Alla Cmv Gioco arriva, come previsto, l’ex direttore generale del Comune Ilaria Bramezza, con maggiori deleghe operative rispetto a Miani. Forse anche per questo sarebbe stato deciso - a quanto risulta - di aumentare il suo stipendio annuo di 22 mila euro rispetto a quello percepito finora da Miani (36 mila euro annui), nonostante i ben noti problemi di bilancio della casa da gioco e il piano-tagli all’attenzione dei sindacati. Ma ieri l’assemblea dei soci del Casinò - costituita dal solo Comune, rappresentato ieri dal commissario Vittorio Zappalorto - ha designato anche il nuovo presidente della Cmv spa, la società patrimoniale della casa da gioco.

La scelta, un po’ a sorpresa, è caduta sul commercialista mestrino Andrea Martin, 65 anni, già presidente del Collegio dei sindaci di Actv, Avm e Pmv, oltre che investito dello stesso ruolo anche in Ames, la società comunale delle farmacie. Un habitué insomma delle partecipate comunali.

Martin risulta al momento coinvolto anche in un’inchiesta che ha fatto molto discutere quest’estate. È quella condotta dalla Procura della Corte dei Conti del Veneto per il servizio di ristorazione ospedaliero affidato alla Serenissima Ristorazione: quaranta tra direttori generali e dirigenti a vario titolo di Ulss 16, Azienda ospedaliera e Iov sono accusati di aver procurato un danno erariale per 12 milioni e 674 mila euro. Tra i nomi implicati appunto anche quello di Martin come componente del Collegio dei sindaci dell’azienda ospedaliera di Padova.

L'accusa è di aver affidato gli incarichi alla Serenissima senza passare per regolare gara, in più c'è una serie di conti che non tornerebbero. A denunciare la situazione con sette anni d'anticipo era stato l'allora segretario generale della Cgil di Padova Ilario Simonaggio che, per la prima volta nel 2007, aveva inviato un esposto alla Procura generale della Repubblica di Padova e alla Procura generale della Corte dei Conti per il Veneto.

L’Assemblea dei soci ha appunto - sulla base di quanto già deciso il Consiglio comunale - ripianato il deficit di 7 milioni e 600 mila euro della società della casa da gioco, rinunciando a crediti per tale importo dovuti da essa al Comune. Intanto, l’azienda ha accolto la richiesta dei sindacati di rinviare l’incontro inizialmente programmato per giovedì scorso per continuare l’esame del piano di riduzione dei costi loro presentato. Accolta anche la richiesta che al prossimo incontro sia presente pure il subcommissario prefettizio con delega alle aziende partecipate, Vito Tatò. La nuova data proposta è il 18 febbraio.

Enrico Tantucci

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