Il Comune riparte con gli interventi sull’area di Ca’ Roman

Nella zona protetta approvati insediamenti residenziali. Contrarie da tempo le associazioni ambientaliste 

PELLESTRINA. Il Comune riparte con gli interventi su Ca’ Roman. Un’area di alto pregio ambientale. Cinquanta ettari di spiaggia dune e macchia di pini e pioppi, creati nel secolo scorso dopo la costruzione della diga foranea. Unico tratto di litorale non sfruttato a fini balneari e preservatosi nei decenni, su cui Italia Nostra ha ingaggiato anche una lunga battaglia legale con il Comune contro nuovi interventi. La Giunta, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin, ha dato il via libera all’adozione dell’accordo per la riqualificazione dell’area dell’Ex Colonia di Ca’ Roman nell’Isola di Pellestrina.

«Il progetto – commenta Lorenza Lavini, presidente della V Commissione consiliare – prevede la ristrutturazione edilizia con abbattimento degli edifici esistenti e la ricostruzione con pari volumetria attraverso un Progetto Unitario di alcune nuove strutture che siano in grado di amalgamarsi con quelle che verranno ristrutturate e che sappiano creare un contesto in grado di rispettare l’area di Ca’ Roman. L’intervento consentirà quindi la realizzazione di edifici a destinazione residenziale, i quali avranno una volumetria massima complessiva di 24.990 metri cubi e un’altezza massima di 6,5 metri per gli edifici di nuova costruzione, mentre per edifici esistenti, che verranno conservati, manterranno l’altezza esistente».

Il progetto si propone inoltre di creare un sistema che colleghi e riunifichi, sia dal punto di vista formale che funzionale, la zona dell’arenile e dunale con la Laguna. Infine, l’intervento prevede la valorizzazione, attraverso percorsi pubblici e aree di sosta, dei bunker esistenti in modo da poterli rendere fruibili a tutti e metterli in connessione con quelli presenti nell’area dell’arenile.

Nello specifico il Progetto Unitario prevede la realizzazione di sette nuovi organismi edilizi a bassa densità al posto dei vecchi edifici fatiscenti (senza aumento di volume), costituiti da più unità abitative collegate da portici e ballatoi di accesso al primo piano. L'organismo edilizio più a sud sarà realizzato su palafitte. Inoltre la realizzazione di un’area a parco pubblico in corrispondenza della torre telemetrica, dove sarà realizzata anche una piccola struttura di culto. Ancora, la realizzazione di una pista ciclopedonale di collegamento fra Pellestrina e il Forte Barbarigo a sud, attraverso il percorso dei “murazzi”, con piccole aree di sosta. Quindi la realizzazione di un percorso naturalistico nell'area degli ex orti, dove saranno conservate le specie vegetali protette e i fossati a pettine che ne hanno consentito la crescita.

Per quanto riguarda le caratteristiche architettoniche dei nuovi edifici, essi saranno rivestiti in rame, con un sistema di finestre modulari- I parapetti delle terrazze saranno vetrati, allo scopo di consentire la più ampia visibilità verso l’esterno e il minor impatto visivo.

È prevista inoltre la ristrutturazione di due edifici esistenti di valore storico sul fronte lagunare, che saranno conservati e avranno la funzione di ingresso all’area con i relativi servizi (bar/ristorante, alloggio per il custode, area fitness).Contro La nuova colonia marina e l’albergo diffuso previsto a Ca’ Roman , Italia Nostra e le associazioni hanno vinto al Tar contro il Comune, si attende il Consiglio di Stato. Ma adesso si aggiungono appunto i progetti consentiti dal nuovo Piano degli Interventi del Comune, con la cosiddetta urbanistica «contrattata» con i privati che presentano proposte di trasformazioni edilizia accettate da Ca’ Farsetti. Probabile pertanto una nuova mobilitazione su Ca’ Roman. —
 

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