Il Comune prova a dimezzare la torre del lusso da 90 metri

Marghera, il progetto della Blo immobiliare bocciato da uffici comunali e giunta Brugnaro, giovedì in Consiglio: «La capacità massima è di 45 metri»

MESTRE. Ci sono una lunga serie di «elementi ostativi» che impediscono al Comune di far proseguire il progetto della torre di 90 metri, alta quanto il campanile di San Marco, che la Blo immobiliare vorrebbe realizzare a Marghera nei terreni a fianco del centro commerciale “Nave de vero”. È un parere preventivo negativo, quello degli uffici del Comune, che la giunta Brugnaro intende rispettare con il voto in consiglio sulla delibera, ha spiegato ieri in commissione l’assessore Massimiliano De Martin, durante la discussione del progetto che è in fase di valutazione di impatto ambientale all’ex Provincia, oggi Città metropolitana.

Per la Direzione sviluppo del territorio non c’è la certezza che l’area possa ospitare un progetto con simili altezze e cubature, che stando alle norme urbanistiche vigenti non potrebbe superare i 45 metri, la metà. E se si applica il piano casa, l’altezza arriverebbe a 60 metri. Comunque troppo. E poi servono ulteriori opere compensative per ridurre l’impatto del nuovo “colosso” immobiliare sulla viabilità, già delicata, della bretella della Romea mentre è tutta da valutare la questione del verde che va senz’altro incrementato rispetto al progetto degli architetti Silvio Milanese e Paolo Modena. Nella torre e nell’annesso edificio per complessivi 25 mila metri cubi sono previste attività commerciali e ricettive di alta gamma: negozi, hotel, ristoranti panoramici (di cui uno rotante). La torre “VenusVenis” dovrebbe svettare da un edificio-basamento che accoglierà negozi.

Un grattacielo del lusso alto cento metri, accanto alla Nave de Vero
Rendering del progetto di grattacielo di lusso

In commissione Urbanistica il parere ostativo degli uffici comunali viene da tutti accettato ma il parere definitivo sarà votato giovedì in consiglio comunale. Grandi sono le perplessità che si levano contro l’ennesimo centro commerciale attorno al centro di Mestre. Nicola Pellicani (Lista Casson) pensa ad un ordine del giorno per ribadire che «è tempo di andare verso il consumo di suolo zero, come chiede l’Europa e a cui pensa anche la Regione. Non si misura una amministrazione dai metri cubi». E il cinquestelle Scano è d’accordo. Maurizio Crovato (Lista Brugnaro) vorrebbe uno skyline in terraferma «in stile Manhattan ma non altre opere viarie pagate dalla collettività come è successo con la Nave de Vero e quindi prima di dare il via libera serve un chiarimento su tutto. Sono per un respingimento per il momento». Andrea Ferrazzi (Pd) è preccupato: «Con l’incremento possibile con il Piano casa si svela che quel piano regionale non fa gli interessi dei cittadini che vogliono ampliare casa, ma di chi punta a nuove grandi proposte commerciali che finiscono con il svuotare il commercio in centro a Mestre». L’assessore De Martin reclama «un ridisegno complessivo del tessuto urbano» e la necessità di chiarire se «si punta a riportare il commercio in centro o tenerlo fuori ».

 

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