Il Comune ha vinto al Tar all’asta l’area della Conca

Portegrandi. Il sindaco ha annunciato la vendita della preziosa zona ambientale Risolto il lungo e difficile contenzioso con i creditori legato al fallimento del 2012
Di Marta Artico

QUARTO D’ALTINO. La Conca finalmente all’asta. Si avvia a soluzione la difficile situazione della Conca di Portegrandi, luogo di notevole pregio ambientale e ricco di storia e tradizione, con grandi potenzialità di valorizzazione e di sviluppo economico-sociale sostenibile.

L’area privata è dal 2012 oggetto di un fallimento che ha costretto il curatore fallimentare ad affrontare una situazione intricata anche dal punto di vista dei contenziosi giudiziari. Nei giorni scorsi il Tar ha depositato la sentenza a favore del Comune e della curatela rigettando un ricorso di privati. Il Comitato dei creditori aveva posto come pre-condizione la soluzione dei contenziosi: ora tutte le pendenze giudiziarie si sono concluse ed è quindi finalmente possibile per il curatore, procedere all’asta.

«Siamo convinti», commenta la sindaca Silvia Conte, «che l’area della Conca di Portegrandi, cui la comunità altinate è molto legata, meriti di essere recuperata e valorizzata, secondo le linee di sviluppo tracciate nel piano di assetto del territorio. Per questo, sin da inizio mandato, abbiamo affrontato la difficile questione con determinazione, cercando soluzioni che potessero risolvere una situazione di diffuso mancato rispetto delle regole. Ora che i contenziosi giudiziari che riguardavano il fallimento si sono risolti abbiamo contattato il curatore fallimentare il quale ci ha confermato di poter procedere con l’asta». C’è poi una seconda partita, legata alla prima, quella della bonifica dell’Ex consorzio agrario. «Anche in questo caso la strada scelta dal Comune per risolvere la delicata questione della bonifica dell'ex consorzio di Portegrandi, si è rivelata quella giusta: cercare di rivalersi su chi aveva portato lì le ceneri era infatti molto difficile, così abbiamo deciso di chiedere che l’onere della rimozione andasse a chi ha prodotto il rifiuto ed il Tar prima e il Consiglio di Stato poi ci hanno dato ragione: adesso auspichiamo che la bonifica avvenga al più presto. Nel frattempo l’autorità giudiziaria ha assegnato l’immobile al Demanio dello Stato, con il quale stiamo già lavorando affinché possa essere concesso a privati in cambio di benefici, in primis la bonifica dall’eternit». «Burocrazia snella e corruzione zero», conclude il sindaco, «sono le premesse ideali per attirare investimenti e generare opportunità di sviluppo e occupazione in un’area che beneficia anche dell’avvio del progetto H-Campus, un grande campus per tremila studenti che entro il 2017 dovrebbe sorgere a Ca’ Tron, concorrendo a rilanciare l’intera area che, ricordo, è parte del sito Unesco Venezia e la sua laguna».

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